Volume 5

Edizione Giuntina
    (che lassò imperfetta per la morte Michelagnolo Sanese) per le mani
    del Soiaro; al quale, per essersi portato bene, hanno poi dato a dipi-
    gnere i Parmigiani la tribuna maggiore che è in mezzo di detta chiesa,
    nella quale egli va tuttavia lavorando a fresco l'Assunzione di Nostra
5   Donna, che si spera debba essere opera lodatissima.
    Essendo anco vivo Boccaccino, ma vecchio, ebbe Cremona un al-
    tro pittore, chiamato Galeazzo Campo, il quale nella chiesa di San
    Domenico, in una capella grande, dipinse il Rosario della Madonna,
    e la facciata di dietro di San Francesco, con altre tavole: opere, che
10   sono di mano di costui in Cremona, ragionevoli. Di costui nacquero
    tre figliuoli, Giulio, Antonio e Vincenzio; ma Giulio, se bene im-
    parò i primi principii dell'arte da Galeazzo suo padre, seguitò poi
    nondimeno come migliore la maniera del Soiaro, e studiò assai alcune
    tele colorite fatte in Roma di mano di Francesco Salviati, che furono
15   dipinte per fare arazzi e mandate a Piacenza al duca Pier Luigi Far-
    nese. Le prime opere che costui fece in sua giovanezza in Cremona
    furono nel coro della chiesa di Santa Agata quattro storie grandi del
    martirio di quella vergine, che riuscirono tali, che sì fatte non l'areb-
    be per aventura fatte un maestro ben pratico. Dopo, fatte alcune cose
20   in Santa Margherita, dipinse molte facciate di palazzi di chiaro scuro
    con buon disegno. Nella chiesa di San Gismondo fuor di Cremona
    fece la tavola dell'altar maggiore a olio, che fu molto bella per la
    moltitudine e diversità delle figure che vi dipinse a paragone di
    tanti pittori, che innanzi a lui avevano in quel luogo lavorato. Dopo
25   la tavola vi lavorò in fresco molte cose nelle volte, e particolarmente
    la venuta dello Spirito Santo sopra gl'Apostoli, i quali scortano al
    di sotto in su con buona grazia e molto artifizio. In Milano dipinse
    nella chiesa della Passione, convento de' Canonici Regolari, un Cru-
    cifisso in tavola a olio con certi Angeli, la Madonna, San Giovanni
30   Evangelista e l'altre Marie. Nelle monache di San Paulo, convento
    pur di Milano, fece in quattro storie la Conversione et altri fatti di
    quel Santo; nella quale opera fu aiutato da Antonio Campo suo
    fratello, il quale dipinse similmente in Milano alle monache di Santa
    Caterina alla Porta Ticinese, in una capella della chiesa nuova, la qua-
35   le è architettura del Lombardino, Santa Elena a olio che fa cercare
    la croce di Cristo, che è assai buon'opera. E Vincenzio anch'egli,
    terzo dei detti tre fratelli, avendo assai imparato da Giulio, come anco
    ha fatto Antonio, è giovane d'ottima aspettazione.
    Del medesimo Giulio Campo sono stati discepoli non solo i detti
40   suoi due fratelli, ma ancora Latanzio Gambaro bresciano et altri.
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