Volume 5

Edizione Giuntina
    nel quale è la Coronazione di Nostra Donna. Il che fece colui certo
    ottimamente, onde meritò che gli fusse allogata una nicchia
    grande, di quattro grandissime che ne sono in quel tempio, dirimpetto
    a quella dove avea fatto la sopradetta opera col disegno di Giulio.
5   Per che messovi mano, vi condusse a buon termine l'Adorazione de'
    Magi con buon numero di belle figure, facendo nel medesimo arco
    piano, come si disse nella Vita del Mazzuoli, e le Vergini prudenti
    e lo spartimento de' rosoni di rame. Ma restandogli anche a fare quasi
    un terzo di quel lavoro, si morì, onde fu fornito da Bernardo Soiaro
10   cremonese, come diremo poco appresso. Di mano del detto Miche-
    lagnolo è nella medesima città in San Francesco la capella della
    Concezzione, et in San Pier Martire, alla capella della Croce, una
    Gloria celeste.
    Ieronimo Mazzuoli, cugino di Francesco, come s'è detto, segui-
15   tando l'opera nella detta chiesa della Madonna, stata lasciata dal suo
    parente imperfetta, dipinse un arco con le Vergini prudenti e l'or-
    namento de' rosoni; e dopo, nella nicchia di testa, dirimpetto alla
    porta principale, dipinse lo Spirito Santo discendente in lingue di
    fuoco sopra gl'Apostoli; e nell'altro arco piano et ultimo, la Natività di
20   Gesù Cristo: la quale, non essendo ancor scoperta, ha mostrata a
    noi questo anno 1566 con molto nostro piacere, essendo per opera a
    fresco bellissima veramente. La tribuna grande di mezzo della me-
    desima Madonna della Steccata, la quale dipigne Bernardo Soiaro
    pittore cremonese, sarà anch'ella, quando sarà finita, opera rara e da
25   poter star con l'altre che sono in quel luogo: delle quali non si può
    dire che altri sia stato cagione che Francesco Mazzuola, il quale fu
    il primo che cominciasse con bel giudizio il magnifico ornamento
    di quella chiesa, stata fatta, come si dice, con disegno et ordine di
    Bramante.
30   Quanto agl'artefici delle nostre arti mantoani, oltre quello che se
    n'è detto insino a Giulio Romano, dico che egli seminò in guisa la
    sua virtù in Mantoa e per tutta Lombardia, che sempre poi vi sono
    stati di valentuomini, e l'opere sue sono più l'un giorno che l'altro
    conosciute per buone e laudabili. E se bene Giovambattista Bertano,
35   principale architetto delle fabriche del Duca di Mantoa, ha fabricato
    nel castello, sopra dove son l'acque et il corridore, molti apparta-
    menti magnifici e molto ornati di stucchi e di pitture, fatte per la
    maggior parte da Fermo Guisoni, discepolo di Giulio, e da altri,
    come si dirà, non però paragonano quelle fatte da esso Giulio. Il
40   medesimo Giovambattista in Santa Barbara, chiesa del castello del
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