Volume 5

Edizione Giuntina
    cagione che egli fece poi tutti gl'altri Profeti, da uno in fuori che è ver-
    so levante e dalla banda di fuori verso l'altare, il quale è di mano di
    Simone Cioli da Settignano, discepolo anch'egli d'Andrea Sanso-
    vino. Il restante, dico, de' detti Profeti sono di mano di maestro
5   Girolamo, e sono fatti con molta diligenza, studio e buona pratica.
    Alla cappella del Sagramento ha fatto il medesimo li candellieri di
    bronzo, alti tre braccia incirca, pieni di fogliami, figure tonde di
    getto, tanto ben fatte che sono cosa maravigliosa. Et un suo fratello,
    che in simili cose di getto è valentuomo, ha fatto in compagnia di mae-
10   stro Girolamo in Roma molte altre cose, e particolarmente un taber-
    nacolo grandissimo di bronzo per papa Paulo Terzo, il quale doveva
    essere posto nella cappella del palazzo di Vaticano, detta la Paulina.
    Fra i Modanesi ancora sono stati in ogni tempo artefici eccell[enti]
    nelle nostre arti, come si è detto in altri luoghi, e come si vede in
15   quattro tavole, delle quali non si è fatto al suo luogo menzione per
    non sapersi il maestro, le quali cento anni sono furono fatte a tem-
    pera in quella città, e sono, secondo que' tempi, bellissime e lavorate
    con diligenza. La prima è all'altare maggiore di San Domenico, e
    l'altre alle cappelle che sono nel tramezzo di quella chiesa. Et oggi
20   vive della medesima patria un pittore chiamato Niccolò, il quale
    fece in sua giovanezza molti lavori a fresco intorno alle Beccherie,
    che sono assai belli; et in S. Piero, luogo de' Monaci Neri, all'altar
    maggiore in una tavola, la Decollazione di San Piero e San Paulo,
    imitando nel soldato che taglia loro la testa una figura simile che è
25   in Parma di mano d'Antonio da Coreggio, in San Giovanni Evange-
    lista, lodatissima. E perché Niccolò è stato più raro nelle cose a fresco
    che nell'altre maniere di pittura, oltre a molte opere che ha fatto in
    Modana et in Bologna, intendo che ha fatto in Francia, dove ancora
    vive, pitture rarissime sotto messer Francesco Primaticcio ab-
30   bate di San Martino, con i disegni del quale ha fatto Niccolò in quelle
    parti molte opere, come si dirà nella Vita di esso Primaticcio.
    Giovambatista parimente, emulo di detto Niccolò, ha molte cose
    lavorato in Roma et altrove, ma particolarmente in Perugia, dove ha
    fatto in San Francesco, alla cappella del signor Ascanio della Cornia,
35   molte pitture della vita di Santo Andrea Apostolo, nelle quali si è por-
    tato benissimo. A concorrenza del quale Niccolò Arrigo fiamingo,
    maestro di finestre di vetro, ha fatto nel medesimo luogo una tavola
    a olio, dentrovi la storia de' Magi, che sarebbe assai bella, se non fusse
    alquanto confusa e troppo carica di colori che s'azuffano insieme e
40   non la fanno sfuggire. Ma meglio si è portato costui in una finestra
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