Volume 5

Edizione Giuntina
    ritirarsi; e così per lo meglio se ne tornò a Monte Cavallo al servizio
    del cardinale. Della qual cosa fu Girolamo da molti lodato, essendo
    vita troppo disperata aver tutto il giorno e per ogni minima cosa
    a star a contendere con questo e quello: e come diceva egli, è talvolta
5   meglio godere la quiete dell'animo con l'acqua e col pane, che sten-
    tare nelle grandezze e negl'onori. Fatto dunque che ebbe Girolamo
    al cardinale suo signore un molto bel quadro, che a me, il quale il
    vidi, piacque sommamente, essendo già stracco, se ne tornò con
    esso lui a Ferrara a godersi la quiete di casa sua con la moglie e
10   con i figliuoli, lasciando le speranze e le cose della fortuna nelle mani
    de' suoi avversarii, che da quel Papa cavarono il medesimo che egli
    e non altro. Dimorandosi dunque in Ferrara, per non so che acci-
    dente essendo abruciata una parte del castello, il duca Ercole diede
    cura di rifarlo a Girolamo; il quale l'accomodò molto bene e l'ador-
15   nò secondo che si può in quel paese, che ha gran mancamento di
    pietre da far conci et ornamenti: onde meritò esser sempre caro a
    quel signore, che liberalmente riconobbe le sue fatiche.
    Finalmente, dopo aver fatto Girolamo queste e molte altre opere,
    si morì d'anni 55, l'anno 1556, e fu sepolto nella chiesa degl'Angeli
20   a canto alla sua donna. Lasciò due figliuole femine e tre maschi,
    cioè Giulio, Annibale et un altro. Fu Girolamo lieto uomo e nella
    conversazione molto dolce e piacevole; nel lavorare alquanto agiato
    e lungo; fu di mezzana statura e si dilettò oltre modo della musica
    e de' piaceri amorosi più forse che non conviene.
25   Ha seguitato dopo lui le fabriche di que' signori Galasso Ferrarese
    architetto, uomo di bellissimo ingegno, e di tanto giudizio nelle cose
    d'architettura, che, per quanto si vede nell'ordine de' suoi disegni,
    averebbe mostro molto più che non ha il suo valore, se in cose grandi
    fusse stato adoperato.
30   È stato parimente ferrarese e scultore eccellente maestro Girolamo,
    il quale, abitando in Ricanati, ha dopo Andrea Contucci, suo maestro,
    lavorato molte cose di marmo a Loreto e fatti molti ornamenti intorno
    a quella cappella e casa della Madonna. Costui, dico, dopo che di là
    si partì il Tribolo, che fu l'ultimo, avendo finito la maggiore storia
35   di marmo che è dietro alla detta cappella, dove gl'Angeli portano di
    Schiavonia quella casa nella selva di Loreto, ha in quel luogo conti-
    nuamente dal 1534 insino all'anno 1560 lavorato, e vi ha fatto di-
    molte opere; la prima delle quali fu un Profeta di braccia tre e mezzo
    a sedere, il quale fu messo, essendo bella e buona figura, in una nic-
40   chia che è volta verso ponente. La quale statua, essendo piaciuta, fu
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