Volume 5

Edizione Giuntina
    in Ferrara l'anno 1540, posso con verità affermare ch'ella fusse bel-
    lissima. Diede anco principio, e ne fece gran parte, agl'ornamenti del
    reffettorio di San Giorgio, luogo in Ferrara de' monaci di Monte
    Oliveto; ma perché lasciò imperfetta quell'opera, l'ha oggi finita Pel-
5   legrino Pellegrini, dipintore bolognese. Ma chi volesse far menzione
    di quadri particolari che Girolamo fece a molti signori e gen-
    tiluomini, farebbe troppo maggiore, di quello che è il disiderio no-
    stro, la storia: però dico di due solamente, che sono bellissimi. De
    uno dunque, che n'ha il cavalier Boiardo in Parma, bello a mara-
10   viglia, di mano del Correggio, nel quale la Nostra Donna mette una
    camiscia indosso a Cristo fanciulletto, ne ritrasse Girolamo uno a
    quello tanto simile che pare desso veramente; et un altro ne ritrasse
    da uno del Parmigiano, il quale è nella Certosa di Pavia, nella cella
    del vicario, così bene e con tanta diligenza, che non si può veder
15   minio più sottilmente lavorato, et altri infiniti lavorati con molta
    diligenza. E perché si dilettò Girolamo e diede anco opera all'archi-
    tettura, oltre molti disegni di fabriche che fece per servigio di molti
    privati, servì in questo particolarmente Ippolito cardinale di Ferrara,
    il quale avendo comperato in Roma a Monte Cavallo il giardino che
20   fu già del cardinale di Napoli, con molte vigne di particolari all'in-
    torno, condusse Girolamo a Roma, acciò lo servisse non solo nelle
    fabriche, ma negl'acconcimi di legname veramente regii del detto
    giardino; nel che si portò tanto bene, che ne restò ognuno stupefatto.
    E nel vero non so chi altri si fusse potuto portare meglio di lui in fare
25   di legnami (che poi sono stati coperti di bellissime verzure) tante bel-
    l'opere e sì vagamente ridotte in diverse forme et in diverse manie-
    re di tempii, nei quali si veggiono oggi accomodate le più belle e ric-
    che statue antiche che sieno in Roma, parte intere e parte state restau-
    rate da Valerio Cioli scultore fiorentino e da altri. Per le quali opere
30   essendo in Roma venuto Girolamo in bonissimo credito, fu dal detto
    cardinale suo signore, che molto l'amava, messo l'anno 1550 al ser-
    vizio di papa Giulio III, il quale lo fece architetto sopra le cose di
    Belvedere, dandogli stanze in quel luogo e buona provisione. Ma
    perché quel Pontefice non si poteva mai in simili cose contentare,
35   e massimamente quando a principio s'intendeva pochissimo del di-
    segno e non voleva la sera quello che gl'era piacciuto la mattina, e
    perché Girolamo avea sempre a contrastare con certi architetti vec-
    chi, ai quali parea strano vedere un uomo nuovo e di poca fama essere
    stato preposto a loro, si risolvé, conosciuta l'invidia e forse malignità
40   di quelli, essendo anco di natura più tosto freddo che altrimenti, a
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