Volume 5

Edizione Giuntina
    nella cappella di S. Bastiano, una tavola, nella quale si portò
    molto bene. Ma dopo, intesa da Girolamo la morte del padre, se ne
    tornò a Ferrara, dove per allora non fece altro che alcuni ritratti et
    opere di poca importanza.
5   Intanto venendo Tiziano Vecellio a Ferrara a lavorare, come si
    dirà nella sua Vita, alcune cose al duca Alfonso, in uno stanzino
    overo studio, dove avea prima lavorato Gian Bellino alcune cose, et il
    Dosso una Baccanaria d'uomini tanto buona, che quando non avesse
    mai fatto altro, per questa merita lode e nome di pittore ecc[ellente],
10   Girolamo, mediante Tiziano et altri, cominciò a praticare in corte del
    Duca, dove ricavò, quasi per dar saggio di sé prima che altro facesse,
    la testa del duca Ercole di Ferrara da una di mano di Tiziano, e que-
    sta contrafece tanto bene ch'ella pareva la medesima che l'originale;
    onde fu mandata come opera lodevole in Francia. Dopo, avendo
15   Girolamo tolto moglie e avuto figliuoli, forse troppo prima che non
    doveva, dipinse in S. Francesco di Ferrara, negl'angoli delle volte
    a fresco, i quattro Evangelisti, che furono assai buone figure. Nel
    medesimo luogo fece un fregio intorno intorno alla chiesa, che fu
    copiosa e molto grande opera, essendo pieno di mezze figure e di
20   puttini intrecciati insieme assai vagamente. Nella medesima chiesa
    fece in una tavola un Santo Antonio in Padoa con altre figure; et in
    un'altra la Nostra Donna in aria con due Angeli, che fu posta all'al-
    tare della signora Giulia Muzzerella, che fu ritratta in essa da Gi-
    rolamo molto bene. In Rovigo, nella chiesa di S. Francesco, dipinse
25   il medesimo l'apparizione dello Spirito Santo in lingue di fuoco,
    che fu opera lodevole per lo componimento e bellezza delle teste; e
    in Bologna dipinse, nella chiesa di S. Martino, in una tavola i tre
    Magi con bellissime teste e figure; et a Ferrara, in compagnia di Ben-
    venuto Garofalo, come si è detto, la facciata della casa del signor
30   Battista Muzzarelli, e parimente il palazzo di Coppara, vil[l]a del
    Duca appresso a Ferrara dodici miglia; e in Ferrara similmente, la
    facciata di Piero Soncini nella piazza di verso le Pescherie, facendovi
    la presa della Goletta da Carlo Quinto imperadore. Dipinse il me-
    desimo Girolamo in San Polo, chiesa de' frati Carmelitani nella me-
35   desima città, in una tavoletta a olio, un San Girolamo con due altri
    Santi grandi quanto il naturale; e nel palazzo del Duca un quadro
    grande con una figura quanto il vivo, finta per una Occasione, con
    bella vivezza, movenza, grazia e buon rilievo. Fece anco una Venere
    ignuda a giacere e grande quanto il vivo, con Amore appresso, la
40   quale fu mandata al re Francesco di Francia a Parigi: et io, che la vidi
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