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nella cappella di S. Bastiano, una tavola, nella quale si portò |
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molto bene. Ma dopo, intesa da Girolamo la morte del padre, se ne |
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tornò a Ferrara, dove per allora non fece altro che alcuni ritratti et |
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opere di poca importanza. |
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Intanto venendo Tiziano Vecellio a Ferrara a lavorare, come si |
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dirà nella sua Vita, alcune cose al duca Alfonso, in uno stanzino |
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overo studio, dove avea prima lavorato Gian Bellino alcune cose, et il |
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Dosso una Baccanaria d'uomini tanto buona, che quando non avesse |
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mai fatto altro, per questa merita lode e nome di pittore ecc[ellente], |
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Girolamo, mediante Tiziano et altri, cominciò a praticare in corte del |
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Duca, dove ricavò, quasi per dar saggio di sé prima che altro facesse, |
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la testa del duca Ercole di Ferrara da una di mano di Tiziano, e que- |
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sta contrafece tanto bene ch'ella pareva la medesima che l'originale; |
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onde fu mandata come opera lodevole in Francia. Dopo, avendo |
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Girolamo tolto moglie e avuto figliuoli, forse troppo prima che non |
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doveva, dipinse in S. Francesco di Ferrara, negl'angoli delle volte |
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a fresco, i quattro Evangelisti, che furono assai buone figure. Nel |
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medesimo luogo fece un fregio intorno intorno alla chiesa, che fu |
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copiosa e molto grande opera, essendo pieno di mezze figure e di |
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puttini intrecciati insieme assai vagamente. Nella medesima chiesa |
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fece in una tavola un Santo Antonio in Padoa con altre figure; et in |
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un'altra la Nostra Donna in aria con due Angeli, che fu posta all'al- |
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tare della signora Giulia Muzzerella, che fu ritratta in essa da Gi- |
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rolamo molto bene. In Rovigo, nella chiesa di S. Francesco, dipinse |
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il medesimo l'apparizione dello Spirito Santo in lingue di fuoco, |
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che fu opera lodevole per lo componimento e bellezza delle teste; e |
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in Bologna dipinse, nella chiesa di S. Martino, in una tavola i tre |
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Magi con bellissime teste e figure; et a Ferrara, in compagnia di Ben- |
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venuto Garofalo, come si è detto, la facciata della casa del signor |
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Battista Muzzarelli, e parimente il palazzo di Coppara, vil[l]a del |
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Duca appresso a Ferrara dodici miglia; e in Ferrara similmente, la |
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facciata di Piero Soncini nella piazza di verso le Pescherie, facendovi |
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la presa della Goletta da Carlo Quinto imperadore. Dipinse il me- |
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desimo Girolamo in San Polo, chiesa de' frati Carmelitani nella me- |
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desima città, in una tavoletta a olio, un San Girolamo con due altri |
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Santi grandi quanto il naturale; e nel palazzo del Duca un quadro |
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grande con una figura quanto il vivo, finta per una Occasione, con |
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bella vivezza, movenza, grazia e buon rilievo. Fece anco una Venere |
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ignuda a giacere e grande quanto il vivo, con Amore appresso, la |
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quale fu mandata al re Francesco di Francia a Parigi: et io, che la vidi |