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più volte d'aver consumato la sua giovanezza et i migliori anni in |
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Ferrara e Bologna e non in Roma o altro luogo, dove averebbe fatto |
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senza dubbio molto maggiore acquisto. Fece anco non piccol danno |
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a Girolamo nelle cose dell'arte l'avere atteso troppo a' suoi piaceri |
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amorosi et a sonare il liuto in quel tempo che arebbe potuto fare |
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acquisto nella pittura. |
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Tornato dunque a Bologna, oltre a molti altri, ritrasse messer |
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Onofrio Bartolini fiorentino, che allora era in quella città a studio, |
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et il quale fu poi arcivescovo di Pisa; la quale testa, che è oggi ap- |
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presso gli eredi di detto messer Noferi, è molto bella e di graziosa |
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maniera. Lavorando in quel tempo a Bologna un maestro Biagio |
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pittore, cominciò costui, vedendo Girolamo venire in buon credito, |
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a temere che non gli passasse inanzi e gli levasse tutto il guadagno. |
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Per che fatto seco amicizia con buona occasione, per ritardarlo dal- |
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l'operare, gli divenne compagno e dimestico di maniera, che co- |
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minciarono a lavorare di compagnia, e così continuarono un pezzo. |
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La qual cosa, come fu di danno a Girolamo nel guadagno, così gli |
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fu parimente nelle cose dell'arte: perciò che seguitando le pedate di |
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maestro Biagio, che lavorava di pratica e cavava ogni cosa dai disegni |
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di questo e di quello, non metteva anch'egli più alcuna diligenza |
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nelle sue pitture. Ora, avendo nel monasterio di San Michele in |
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Bosco fuor di Bologna un frate Antonio, monaco di quel luogo, fatto |
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un San Bastiano grande quanto il vivo, a Scaricalasino in un con- |
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vento del medesimo ordine di Monte Oliveto una tavola a olio, |
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et a Monte Oliveto Maggiore alcune figure in fresco nella cap- |
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pella dell'orto di Santa Scolastica, voleva l'abate Ghiaccino, che |
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l'aveva fatto fermare quell'anno in Bologna, che egli dipignesse la |
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sagrestia nuova di quella lor chiesa. Ma frate Antonio, che non si |
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sentiva da fare sì grande opera, et al quale forse non molto piaceva |
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durare tanta fatica, come bene spesso fanno certi di così fatti uomini, |
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operò di maniera che quell'opera fu allogata a Girolamo et a |
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maestro Biagio, i quali la dipinsero tutta a fresco, facendo negli |
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spartimenti della volta alcuni putti et Angeli; e nella testa, di figure |
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grandi, la storia della Trasfigurazione di Cristo, servendosi del dise- |
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gno di quella che fece in Roma a S. Pietro a Montorio Raffaello da |
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Urbino; e nelle facciate feciono alcuni Santi, nei quali è pur qualche |
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cosa di buono. Ma Girolamo, accortosi che lo stare in compagnia |
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di maestro Biagio non faceva per lui, anzi, che era la sua espressa |
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rovina, finita quell'opera disfece la compagnia e cominciò a far da sé. |
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E la prima opera che fece da sé solo fu nella chiesa di San Salvadore, |