Volume 5

Edizione Giuntina
    questa fu un gran quadro, che è cosa divina, nel quale è una Nostra
    Donna che ha un putto in collo, il quale sposa Santa Caterina, un San
    Bastiano et altre figure, con arie di teste tanto belle che paiono fatte
    in paradiso, né è possibile vedere i più bei capegli né le più belle mani
5   o altro colorito più vago e naturale. Essendo stato dunque da messer
    Francesco Grilenzoni, dottore e padrone del quadro, il quale fu ami-
    cissimo del Coreggio, conceduto a Girolamo poterlo ritrarre, egli il
    ritrasse con tutte quella diligenza che maggiore si può imaginare. Do-
    po fece il simile della tavola di San Piero martire, la quale avea di-
10   pinta il Coreggio a una Compagnia di secolari, che la tengono, sì
    come ella merita, in pregio grandissimo, essendo massimamente in
    quella, oltre all'altre figure, un Cristo fanciullo in grembo alla Ma-
    dre, che pare che spiri, et un S. Piero martire bellissimo; et un'al-
    tra tavoletta di mano del medesimo, fatta alla Compagnia di San
15   Bastiano, non men bella di questa. Le quali tutte opere, essendo
    state ritratte da Girolamo, furono cagione che egli migliorò tanto la
    sua prima maniera, ch'ella non pareva più dessa né quella di prima.
    Da Modana andato Girolamo a Parma, dove avea inteso esser al-
    cune opere del medesimo Coreggio, ritrasse alcuna delle pit-
20   ture della tribuna del Duomo, parendogli lavoro straordinario, cioè
    il bellissimo scorto d'una Madonna che saglie in cielo circondata da
    una multitudine d'Angeli, gl'Apostoli che stanno a vederla salire,
    e quattro Santi protettori di quella città che sono nelle nicchie:
    San Giovanni Battista che ha un agnello in mano, San Ioseffo sposo
25   della Nostra Donna, San Bernardo degl'Uberti fiorentino, cardinale
    e vescovo di quella città, et un altro vescovo. Studiò similmente Gi-
    rolamo in San Giovanni Evangelista le figure della cappella mag-
    giore nella nicchia, di mano del medesimo Coreggio, cioè la Incoro-
    nazione di Nostra Donna, San Giovanni Evangelista, il Battista, San
30   Benedetto, San Placido, et una moltitudine d'Angeli che a questi
    sono intorno, e le maravigliose figure che sono nella chiesa di San
    Sepolcro alla cappella di San Ioseffo, tavola di pittura divina. E
    perché è forza che coloro ai quali piace fare alcuna maniera e la stu-
    diano con amore, la imparino almeno in qualche parte, onde aviene
35   ancora che molti divengono più eccell[enti] che i loro maestri non
    sono stati, Girolamo prese assai della maniera del Coreggio. Onde
    tornato a Bologna, l'imitò sempre, non studiando altro che quella e la
    tavola che in quella città dicemo essere di mano di Raffaello da
    Urbino. E tutti questi particolari seppi io dallo stesso Girolamo, che
40   fu molto amio amico, l'anno 1550 in Roma, et il quale meco si dolse
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