Volume 5

Edizione Giuntina
    volontà di Dio. Finalmente pervenuto all'età di 78 anni, parendogli
    pur troppo essere in quelle tenebre vivuto, e rallegrandosi della morte
    con speranza d'aver a godere la luce eterna, finì il corso della vita,
    l'anno 1559, a dì 6 di settembre, lasciando un figliuolo maschio chia-
5   mato Girolamo, che è persona molto gentile, et una femmina.
    Fu Benvenuto persona molto da bene, burlevole, dolce nella con-
    versazione, e paziente e quieto in tutte le sue avversità; si dilettò in
    giovanezza della scherma e di sonare il liuto, e fu nell'amicizie uffi-
    ciosissimo e amorevole oltre misura. Fu amico di Giorgione da Ca-
10   stelfranco pittore, di Tiziano da Cador e di Giulio Romano, et in
    generale affezionatissimo a tutti gl'uomini dell'arte; et io ne posso
    far fede, il quale, due volte ch'io fui al suo tempo a Ferrara, ricevei
    da lui infinite amorevolezze e cortesie. Fu sepolto onorevolmente
    nella chiesa di Santa Maria del Vado, e da molti virtuosi con versi e
15   prose, quanto la sua virtù meritava, onorato. E perché non si è po-
    tuto avere il ritratto di esso Benvenuto, si è messo nel principio di
    queste Vite di pittori lombardi quello di Girolamo da Carpi, la cui
    Vita sotto questa scriveremo.
    Girolamo dunque, detto da Carpi, il quale fu ferrarese e discepolo
20   di Benvenuto, fu a principio da Tommaso suo padre, il quale era pit-
    tore di scuderia, adoperato in bottega a dipignere forzieri, scabelli,
    cornicioni et altri sì fatti lavori di dozzina. Avendo poi Girolamo sotto
    la disciplina di Benvenuto fatto alcun frutto, pensava d'avere dal
    padre essere levato da que' lavori meccanici; ma non ne facendo
25   Tommaso altro, come quegli che aveva bisogno di guadagnare, si ri-
    solvé Girolamo partirsi da lui ad ogni modo. E così andato a Bolo-
    gna, ebbe appresso i gentiluomini di quella città assai buona grazia;
    perciò che, avendo fatto alcuni ritratti che somigliarono assai, si
    acquistò tanto credito, che guadagnando bene, aiutava più il padre
30   stando in Bologna che non avea fatto dimorando a Ferrara. In quel
    tempo, essendo stato portato a Bologna in casa de' signori conti Er-
    colani un quadro di man d'Antonio da Coreggio, nel quale Cristo
    in forma d'ortolano appare a Maria Maddalena, lavorato tanto bene e
    morbidamente quanto più non si può credere, entrò di modo nel
35   cuore a Girolamo quella maniera, che non bastandogli avere ritratto
    quel quadro, andò a Modana per vedere l'altre opere di mano del
    Coreggio; là dove arrivato, oltre all'essere restato nel vederle tutto
    pieno di maraviglia, una fra l'altre lo fece rimanere stupefatto: e
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