Volume 5

Edizione Giuntina
    ne tornò Antonio a Roma, dove essendo poca commodità di stanze
    in palazzo, ordinò papa Clemente che Antonio sopra la Ferraria
    cominciasse quelle dove si fanno i concistori poblici; le quali furono
    in modo condotte, che il Pontefice ne rimase sodisfatto, e fece farvi
5   poi sopra le stanze de' camerieri di Sua Santità. Similmente fece
    Antonio, sopra il tetto di queste stanze, altre stanze comodissime:
    la quale opera fu pericolosa molto per tanto rifondare. E nel vero
    in questo Antonio valse assai, attesoché le sue fabbriche mai non
    mostrarono un pelo, né fu mai fra i moderni altro architetto più
10   sicuro né più accorto in congiugnere mura.
    Essendosi al tempo di papa Paulo Secondo la chiesa della Ma-
    donna di Loreto, che era piccola e col tetto in su i pilastri di mat-
    toni alla salvatica, rifondata e fatta di quella grandezza che ella es-
    sere oggi si vede, mediante l'ingegno e virtù di Giuliano da Maiano,
15   et essendosi poi seguitata, dal cordone di fuori in su, da Sisto Quarto
    e da altri, come si è detto, finalmente al tempo di Clemente, non aven-
    do prima fatto mai pur un minimo segno di rovina, s'aperse l'anno
    1526 di maniera, che non solamente erano in pericolo gl'archi della
    tribuna, ma tutta la chiesa in molti luoghi, per essere stato il fonda-
20   mento debole e poco a dentro. Per che, essendo da detto papa Cle-
    mente mandato Antonio a riparare a tanto disordine, giunto che egli
    fu a Loreto, puntellando gl'archi et armando il tutto con animo ri-
    solutissimo e di giudizioso architetto, la rifondò tutta; e ringrossando
    le mura et i pilastri fuori e dentro, gli diede bella forma nel tutto e
25   nella proporzione de' membri, e la fece gagliarda da poter reggere
    ogni gran peso, continuando un medesimo ordine nelle crociere e na-
    vate della chiesa, con superbe modanature d'architravi sopra gl'archi,
    fregi e cornicioni; e rendé sopramodo bello e ben fatto l'imbasamento
    de' quattro pilastri grandi che vanno intorno all'otto facce della
30   tribuna, che reggono i quattro archi, cioè i tre delle crociere,
    dove sono le cappelle, e quello maggiore della nave del mezzo. La
    quale opera merita certo di essere celebrata per la migliore che An-
    tonio facesse già mai, e non senza ragionevole cagione: perciò che
    coloro che fanno di nuovo alcun'opera o la levano dai fondamenti,
35   hanno facultà di potere alzarsi, abbassarsi e condurla a quella perfezzione
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Edizione Torrentiniana
    nella vecchiezza abbandonato dal proprio figliuolo, più di questo che
    d'altro s'era morto. Era questa sua donna tanto altiera e superba, che
    non come moglie di uno architetto, ma a guisa di splendidissima signora
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