Volume 5

Edizione Giuntina
    mise l'arme del Papa. Rifondò il resto delle logge papali, che per
    la morte di Leone non s'erano finite, e per la poca cura d'Adriano
    non s'erano continuate né tócche; e così secondo il volere di Cle-
    mente furono condotte a ultimo fine.
5   Dopo, volendo Sua Santità fortificare Parma e Piacenza, dopo
    molti disegni e modelli che da diversi furono fatti, fu mandato An-
    tonio in que' luoghi, e seco Giulian Leno, sollecitatore di quelle for-
    tificazioni; e là arivati, essendo con Antonio l'Abbaco suo creato,
    Pier Francesco da Viterbo, ingegnere valentissimo, e Michele da San
10   Michele architetto veronese, tutti insieme condussero a perfezzione
    i disegni di quelle fortificazioni. Il che fatto, rimanendo gl'altri, se
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Edizione Torrentiniana
    cura d'Adriano non s'erano continuate né tócche: ora Clemente per
    mez[z]o di Antonio le fece condurre a ultimo fine.
    Avvenne che Sua Santità, come ingegnosa, desiderava che si fortificas-
15   sero Piacenza e Parma, e per esse infiniti disegni e molti modelli si fe-
    cero; i quali deliberato il Papa mandare in quei luoghi, unì insieme Giu-
    lian Leno et Antonio, il quale menò seco a Piacenza lo Abbaco suo creato
    e Pier Francesco da Viterbo, ingegnere valentissimo, e Michele da San
    Michele veronese, architetto, il quale in Monte Fiascone alla Madonna
20   dava disegni. Et a Parma e a Piacenza arrivati, tutti insieme condussero
    a perfezzione i disegni di quella fortificazione. Il che fatto, si partì
    Antonio solo per Roma, e fece la via di Fiorenza per vedere gli amici suoi.
    La qual passata fu l'anno MDXXVI; e ciò fu cagione che nel passare per
    le strade, come è usanza di chi ritorna alla patria, Antonio vide una
25   giovane de' Deti di bellissimo aspetto, e molto per la venustà e per la
    grazia sua di quella s'accese. Onde domandando de lo essere di colei
    e de' parenti ancora, pensò non poter conseguire l'intenzion sua se per
    moglie non gliene concedevano, non avendo egli risguardo a la età né
    a la condizion bassa di se medesimo, né considerando la servitù né il
30   disordine in che metteva la casa sua, e molto più se stesso, che più im-
    portava e che molto più doveva stimare. Conferì ciò con i parenti
    suoi, che ne lo sconfortarono molto, essendo disconvenevole in ogni parte
    per esso, il quale doveva fuggir quello che con suo danno e mal grado del
    proprio fratello cercava d'avere. Ma lo amore, che lo teneva morto, e 'l
35   dispetto e la gara, lo fecero dare in preda allo appetito, onde conseguì
    l'intento suo. Era naturalmente Antonio contra i suoi prossimi ostinato
    e crudele: il quale empio costume fu cagione che il padre di esso non molto
    inanzi con animo disperato continuamente visse per lui, e veggendosi
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