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casamenti. Il che tutto piaceva ad Aristotile, perché arric[c]hiva la |
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scena e lasciava libero il palco di quella dagl'uomini della musica. |
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Ma non piaceva già ad esso Aristotile che il cavallo che sosteneva il |
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tetto, il quale era rimaso senza le mura di sotto che il reggevano, si |
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accomodasse altrimenti che con un arco grande e doppio, che fusse |
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gagliardissimo: là dove voleva Lorenzo che fusse retto da certi |
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puntelli e non da altro, che potesse in niun modo impedire la mu- |
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sica. Ma conoscendo Aristotile che quella era una trappola da ro- |
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vinare addosso a una infinità di persone, non si voleva in questo ac- |
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cordare in modo veruno con Lorenzo, il quale in verità non aveva |
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altro animo che d'uccidere in quella rovina il Duca. Per che vedendo |
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Aristotile di non poter mettere nel capo a Lorenzo le sue buone |
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ragioni, avea deliberato di volere andarsi con Dio, quando Giorgio |
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Vasari, il quale allora, benché giovanetto, stava al servizio del duca |
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Alessandro et era creatura d'Ottaviano de' Medici, sentendo, men- |
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tre dipigneva in quella scena, le dispute e ' dispareri che erano fra |
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Lorenzo et Aristotile, si mise destramente di mezzo: et udito |
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l'uno e l'altro, et il pericolo che seco portava il modo di Lorenzo, |
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mostrò che senza fare l'arco o impedire in altra guisa il palco delle |
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musiche, si poteva il detto cavallo del tetto assai facilmente accomo- |
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dare, mettendo due legni doppii di 15 braccia l'uno per la lunghezza |
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del muro, e quelli bene allacciati con spranghe di ferro allato agl'al- |
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tri cavalli, sopra essi posare sicuramente il cavallo di mezzo, perciò |
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che vi stava sicurissimo come sopra l'arco arebbe fatto, né più né |
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meno. Ma non volendo Lorenzo credere né ad Aristotile, che l'appro- |
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vava, né a Giorgio, che il proponeva, non faceva altro che contraporsi |
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con sue cavillazione, che facevano conoscere il suo cattivo animo ad |
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ognuno. Per che veduto Giorgio che disordine grandissimo poteva |
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di ciò seguire, e che questo non era altro che un volere amazzare |
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300 persone, disse che volea per ogni modo dirlo al Duca, acciò |
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mandasse a vedere e provedere al tutto. La qual cosa sentendo Lo- |
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renzo e dubitando di non scoprirsi, dopo molte parole diede licenzia |
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ad Aristotile che seguisse il parere di Giorgio; e così fu fatto. Questa |
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scena dunque fu la più bella che non solo insino allora avesse fatto |
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Aristotile, ma che fusse stata fatta da altri già mai, avendo in essa |
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fatto molte cantonate di rilievo e contrafatto nel mezzo del foro un |
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bellissimo arco trionfale, finto di marmo, pieno di storie e di statue; |
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senza le strade che sfuggivano, e molte altre cose fatte con bellissime |
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invenzioni et incredibile studio e diligenza. |
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Essendo poi stato morto dal detto Lorenzo il duca Alessandro e |