Volume 5

Edizione Giuntina
    casamenti. Il che tutto piaceva ad Aristotile, perché arric[c]hiva la
    scena e lasciava libero il palco di quella dagl'uomini della musica.
    Ma non piaceva già ad esso Aristotile che il cavallo che sosteneva il
    tetto, il quale era rimaso senza le mura di sotto che il reggevano, si
5   accomodasse altrimenti che con un arco grande e doppio, che fusse
    gagliardissimo: là dove voleva Lorenzo che fusse retto da certi
    puntelli e non da altro, che potesse in niun modo impedire la mu-
    sica. Ma conoscendo Aristotile che quella era una trappola da ro-
    vinare addosso a una infinità di persone, non si voleva in questo ac-
10   cordare in modo veruno con Lorenzo, il quale in verità non aveva
    altro animo che d'uccidere in quella rovina il Duca. Per che vedendo
    Aristotile di non poter mettere nel capo a Lorenzo le sue buone
    ragioni, avea deliberato di volere andarsi con Dio, quando Giorgio
    Vasari, il quale allora, benché giovanetto, stava al servizio del duca
15   Alessandro et era creatura d'Ottaviano de' Medici, sentendo, men-
    tre dipigneva in quella scena, le dispute e ' dispareri che erano fra
    Lorenzo et Aristotile, si mise destramente di mezzo: et udito
    l'uno e l'altro, et il pericolo che seco portava il modo di Lorenzo,
    mostrò che senza fare l'arco o impedire in altra guisa il palco delle
20   musiche, si poteva il detto cavallo del tetto assai facilmente accomo-
    dare, mettendo due legni doppii di 15 braccia l'uno per la lunghezza
    del muro, e quelli bene allacciati con spranghe di ferro allato agl'al-
    tri cavalli, sopra essi posare sicuramente il cavallo di mezzo, perciò
    che vi stava sicurissimo come sopra l'arco arebbe fatto, né più né
25   meno. Ma non volendo Lorenzo credere né ad Aristotile, che l'appro-
    vava, né a Giorgio, che il proponeva, non faceva altro che contraporsi
    con sue cavillazione, che facevano conoscere il suo cattivo animo ad
    ognuno. Per che veduto Giorgio che disordine grandissimo poteva
    di ciò seguire, e che questo non era altro che un volere amazzare
30   300 persone, disse che volea per ogni modo dirlo al Duca, acciò
    mandasse a vedere e provedere al tutto. La qual cosa sentendo Lo-
    renzo e dubitando di non scoprirsi, dopo molte parole diede licenzia
    ad Aristotile che seguisse il parere di Giorgio; e così fu fatto. Questa
    scena dunque fu la più bella che non solo insino allora avesse fatto
35   Aristotile, ma che fusse stata fatta da altri già mai, avendo in essa
    fatto molte cantonate di rilievo e contrafatto nel mezzo del foro un
    bellissimo arco trionfale, finto di marmo, pieno di storie e di statue;
    senza le strade che sfuggivano, e molte altre cose fatte con bellissime
    invenzioni et incredibile studio e diligenza.
40   Essendo poi stato morto dal detto Lorenzo il duca Alessandro e
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