Volume 5

Edizione Giuntina
    e capricci. Ma venuto poi al governo di Fiorenza il duca Ales-
    sandro, e cominciando alquanto a rischiarare ogni cosa, i giovani
    della Compagnia de' Fanciulli della Purificazione, dirimpetto a San
    Marco, ordinarono di fare una tragicomedia, cavata dei Libri de'
5   Re, delle tribolazioni che furono per la violazione di Tamar,
    la quale avea composta Giovan Maria Primerani. Per che dato cura
    della scena e prospettiva ad Aristotile, egli fece una scena la più bella
    (per quanto capeva il luogo) che fusse stata fatta già mai. E perché,
    oltre al bell'apparato, la tragicomedia fu bella per sé e ben recitata, e
10   molto piacque al duca Alessandro et alla sorella che l'udirono, fecero
    Loro Eccell[enze] liberare l'autore di essa, che era in carcere, con
    questo che dovesse fare un'altra comedia a sua fantasia. Il che avendo
    fatto, Aristotile fece nella loggia del giardino de' Medici in sulla
    piazza di San Marco una bellissima scena e prospettiva, piena di
15   colonnati, di nicchie, di tabernacoli, statue e molte altre cose capric-
    ciose, che insin allora in simili apparati non erano state usate; le
    quali tutte piacquero infinitamente et hanno molto arric[c]hito quel-
    la maniera di pitture. Il soggetto della comedia fu Ioseffo accusato
    falsamente d'avere voluto violare la sua padrona, e per ciò incarce-
20   rato e poi liberato per l'interpretazione del sogno del re. Essendo
    dunque anco questa scena molto piaciuta al Duca, ordinò, quando
    fu el tempo, che nelle sue nozze e di madama Margherita d'Austria
    si facesse una comedia, e la scena da Aristotile in via di San Gallo,
    nella Compagnia de' Tessitori congiunta alle case del magnifico Ot-
25   taviano de' Medici: al che avendo messo mano Aristotile con quanto
    studio, diligenza e fatica gli fu mai possibile, condusse tutto quell'ap-
    parato a perfezione. E perché Lorenzo di Pier Francesco de' Medici,
    avendo egli composta la comedia che si aveva da recitare, avea cura
    di tutto l'apparato e delle musiche, come quegli che andava sempre
30   pensando in che modo potesse uccidere il Duca, dal quale era co-
    tanto amato e favorito, pensò di farlo capitar male nell'apparato di
    quella comedia. Costui dunque, là dove terminavano le scale della
    prospettiva et il palco della scena, fece da ogni banda delle cortine
    delle mura gettare in terra diciotto braccia di muro per altezza, per
35   rimurare dentro una stanza a uso di scarsella che fusse assai capace,
    e un palco alto quanto quello della scena, il quale servisse per la
    musica di voci; e sopra il primo volea fare un altro palco per gravi-
    cemboli, organi et altri simili instrumenti, che non si possono così
    facilmente muovere né mutare; et il vano dove avea rovinato le mura
40   dinanzi voleva che fusse coperto di tele dipinte in prospettiva e di
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