Volume 5

Edizione Giuntina
    a chi meglio doveva tenere tal grado e con altro animo governare le
    cose del mondo. Per che creato papa Clemente Settimo, pieno di
    generosità, seguitando le vestigie di Leone e degl'altri antecessori
    della sua illustrissima famiglia, si pensò che, avendo nel cardinalato
5   fatto belle memorie, dovesse nel papato avanzare tutti gl'altri di ri-
    novamenti di fabbriche e adornamenti. Quella elezzione adunque
    fu di refrigerio a molti virtuosi, et ai timidi et ingegnosi animi,
    che si erano aviliti, grandissimo fiato e disideratissima vita; i quali
    per ciò risurgendo, fecero poi quell'opere bellissime che al
10   presente veggiamo. E primieramente Antonio, per commessione di
    Sua Santità messo in opera, sùbito rifece un cortile in palazzo dinanzi
    alle logge che già furon dipinte con ordine di Raffaello; il quale cor-
    tile fu di grandissimo comodo e bellezza, perché dove si andava
    prima per certe vie storte e strette, allargandole Antonio e dando
15   loro miglior forma, le fece comode e belle. Ma questo luogo non
    istà oggi in quel modo che lo fece Antonio, perché papa Giulio
    Terzo ne levò le colonne che vi erano di granito per ornarne la sua
    vigna, et alterò ogni cosa. Fece Antonio in Banchi la facciata della
    Zecca vecchia di Roma con bellissima grazia in quello angolo girato
20   in tondo, che è tenuto cosa difficile e miracolosa; e in quell'opera
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Edizione Torrentiniana
    risuscitar mille; onde lo levò del mondo e gli fece dar luogo a chi meglio
    doveva tenere tal grado e con altro animo governar le cose del mondo.
    Perciò creato papa Clemente VII, pieno di generosità, seguitando le ve-
    stigie di Leone e degli altri antecessori suoi, si pensò che, avendo nel car-
25   dinalato suo fatto belle memorie, dovesse nel papato avanzare tutti gli
    altri di rinovamenti di fabbriche e di ornamenti. La quale creazione fu
    di refrigerio a molti virtuosi, et ai timidi et ingegnosi animi, che s'e-
    rano avviliti, gra[n]dissimo fiato e desideratissima vita; i quali per tal
    cosa risurgendo, diedero poi quegli onorati segni nell'opere loro ch'al
30   presente veggiamo. Antonio dunque, per commissione di Sua Santità
    messo in opera, sùbito rifece un cortile in palazzo dinanzi alle logge
    dipinte per ordine di Raffaello; il quale fu di grandissima utili-
    tà, andandosi prima per certe vie torte, strane e strette, dove allar-
    gando Antonio, diede ornamento, ordine e grandezza a quel luogo. Fece
35   in Banchi la facciata della Zecca vecchia di Roma di bellissimo garbo
    in quello angulo girato in tondo, che è tenuto cosa difficile e miracolo-
    sa; et in quella mise l'arme del Papa. Rifondò il resto delle logge pa-
    pali, le quali per la morte di Leone non s'erano finite, e per la poca
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