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parendoli essere fatto grand'uomo, cominciò a non volere più |
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lavorare, se non quando era cacciato dalla necessità. Ma essendo an- |
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dato Agostino per alcuni suo' negozii a Siena et avendovi menato |
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Giovan Antonio, nel dimorare là fu forzato, essendo cavaliere senza |
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entrate, mettersi a dipignere; e così fece una tavola, dentrovi un |
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Cristo deposto di croce, in terra la Nostra Donna tramortita, et un |
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uomo armato, che voltando le spalle mostra il dinanzi nel lustro |
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d'una celata che è in terra, lucida come uno specchio: la quale opera, |
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che fu tenuta et è delle migliori che mai facesse costui, fu posta in |
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San Francesco a man destra entrando in chiesa. Nel chiostro poi che |
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è allato alla detta chiesa, fece in fresco Cristo battuto alla colonna, |
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con molti Giudei d'intorno a Pilato, e con un ordine di colonne ti- |
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rate in prospettiva a uso di cortine. Nella qual opera ritrasse Gio- |
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van Antonio se stesso senza barba, cioè raso e con i capelli lunghi, |
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come si portavano allora. Fece non molto dopo al signor Iacopo Se- |
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sto di Piombino alcuni quadri, e standosi con esso lui in detto luogo |
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alcun'altre cose in tele; onde col mezzo suo, oltre a molti presenti |
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e cortesie che ebbe da lui, cavò della sua isola dell'Elba molti animali |
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piccoli di quelli che produce quell'isola, i quali tutti condusse a Siena. |
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Capitando poi a Firenze, un monaco de' Brandolini, abbate del mo- |
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nasterio di Monte Oliveto, che è fuor della Porta San Friano, gli fece |
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dipignere a fresco nella facciata del refettorio alcune pitture; ma per- |
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ché, come stracurato, le fece senza studio, riuscirono sì fatte, che |
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fu uccellato e fatto beffe delle sue pazzie da coloro che aspettavano |
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che dovesse fare qualche opera straordinaria. Mentre dunque che |
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faceva quell'opera, avendo menato seco a Fiorenza un caval barbero, |
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lo messe a correre il palio di San Bernaba; e, come volle la sorte, corse |
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tanto meglio degl'altri, che lo guadagnò: onde avendo i fanciulli a |
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gridare, come si costuma, dietro al palio et alle trombe il nome o co- |
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gnome del padrone del cavallo che ha vinto, fu dimandato Giovan |
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Antonio che nome si avev' a gridare; et avendo egli risposto «Sod- |
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doma, Soddoma!», i fanciulli così gridavano. Ma avendo udito così |
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sporco nome certi vecchi da bene, cominciarono a farne rumore et a |
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dire: «Che porca cosa, che ribalderia è questa, che si gridi per la |
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nostra città così vituperoso nome?»; di maniera che mancò poco, |
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levandosi il rumore, che non fu dai fanciulli e dalla plebe lapida- |
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to il povero Soddoma, et il cavallo e la bertuccia che avea in grop- |
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pa con esso lui. Costui, avendo nello spazio di molti anni raccoz- |
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zati molti palii, stati a questo modo vinti dai suoi cavalli, n'aveva |
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una vanagloria la maggior del mondo, et a chiunche gli capitava a |