Volume 5

Edizione Giuntina
    a Santa Marina, e la fece comodissima et ornatissima; e nella me-
    desima città fondò e tirò sopra terra, secondo un suo modello e con
    spesa incredibile, il maraviglioso palazzo del nobilissimo messer Gi-
    rolamo Grimani, vicino a San Luca sopra il Canal Grande. Ma non
5   poté Michele, sopragiunto dalla morte, condurlo egli stesso a fine,
    e gl'altri architetti, presi in suo luogo da quel gentiluomo, in molte
    parti alterarono il disegno e modello del San Michele. Vicino a Ca-
    stel Franco, ne' confini tra il Trivisano [e] Padovano, fu murato d'or-
    dine dell'istesso Michele il famosissimo palazzo de' Soranzi, dalla
10   detta famiglia detto la Soranza; il quale palazzo è tenuto, per abitura
    di villa, il più bello e più comodo che insino allora fusse stato fatto
    in quelle parti. Et a Piombino in contado fece la casa Cornara, e
    tante altre fabriche private, che troppo lunga storia sarebbe volere di
    tutte ragionare: basta aver fatto menzione delle principali. Non ta-
15   cerò già che fece le bellissime porte di due palazzi: l'una fu quella
    de' Rettori e del Capitano, e l'altra quella del palazzo del Podestà,
    amendue in Verona e lodatissime, se bene quest'ultima, che è d'or-
    dine ionico con doppie colonne et intercolonnii ornatissimi et alcune
    Vittorie negl'angoli, pare per la bassezza del luogo dove è posta al-
20   quanto nana, essendo massimamente senza piedistallo e molto larga per la doppiezza delle colonne: ma così volle messer Giovanni
    Delfini che la fé fare.
    Mentre che Michele si godeva nella patria un tranquill'ozio e l'o-
    nore e riputazione che le sue onorate fatiche gl'avevano acquistate,
    gli sopravenne una nuova che l'accorò di maniera, che finì il corso
25   della sua vita. Ma perché meglio s'intenda il tutto e si sappiano in
    questa Vita tutte le bell'opere de' San Micheli, dirò alcune cose
    di Giangirolamo nipote di Michele.
    Costui adunque, il quale nacque di Paulo, fratello cugino di Mi-
    chele, essendo giovane di bellissimo spirito, fu nelle cose d'architet-
30   tura con tanta diligenza instrutto da Michele e tanto amato, che in
    tutte l'imprese d'importanza, e massimamente di fortificazione, lo
    volea sempre seco. Per che divenuto in brieve tempo, con l'aiuto di
    tanto maestro, in modo eccellente che si potea commettergli ogni dif-
    ficile impresa di fortificazione, della quale maniera d'architettura si
35   dilettò in particolare, fu dai Signori viniziani conosciuta la sua virtù
    et egli messo nel numero dei loro architetti, ancorché fusse molto
    giovane, con buona provisione, e dopo mandato ora in un luogo et
    ora in altro a rivedere e rassettare le fortezze del loro dominio, e
    tallora a mettere in essecuzione i disegni di Michele suo zio. Ma oltre
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