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agl'altri luoghi, si adoperò con molto giudizio e fatica nella fortifi- |
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cazione di Zara e nella maravigliosa fortezza di S. Niccolò in Sebe- |
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nico, come s'è detto, posta in sulla bocca del porto; la qual fortezza, |
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che da lui fu tirata su dai fondamenti, è tenuta, per fortezza privata, |
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una delle più forti e meglio intesa che si possa vedere. Riformò |
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ancora con suo disegno e giudizio del zio la gran fortezza di Corfù, |
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riputata la chiave d'Italia da quella parte. In questa, dico, rifece Gian- |
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girolamo i due torrioni che guardano verso terra, facendogli molto |
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maggiori e più forti che non erano prima, e con le canoniere e piazze |
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scoperte che fiancheggiano la fossa alla moderna, secondo l'inven- |
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zione del zio. Fatte poi allargare le fosse molto più che non erano, |
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fece abbassare un colle, che essendo vicino alla fortezza parea che la |
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soprafacesse. Ma oltre a molte altre cose che vi fece con molta con- |
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siderazione, questa piacque estremamente, che in un cantone della |
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fortezza fece un luogo assai grande e forte, nel quale in tempo d'as- |
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sedio possono stare in sicuro i popoli di quell'isola, senza pericolo |
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di essere presi da' nemici. Per le quali opere venne Giangirolamo in |
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tanto credito appresso detti Signori, che gli ordinarono una provisio- |
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ne equale a quella del zio, non lo giudicando inferiore a lui, anzi, in |
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questa pratica delle fortezze, superiore: il che era di somma conten- |
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tezza a Michele, il quale vedeva la propria virtù avere tanto accresci- |
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mento nel nipote, quanto a lui toglieva la vecchiezza di poter più |
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oltre caminare. |
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Ebbe Giangirolamo, oltre al gran giudizio di conoscere la qua- |
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lità de' siti, molta industria in sapergli rappresentare con disegni e |
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modelli di rilievo; onde faceva vedere ai suoi signori insino alle me- |
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nomissime cose delle sue fortificazioni in bellissimi modelli di le- |
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gname che facea fare; la qual diligenza piaceva loro infinitamente, ve- |
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dendo essi, sanza partirsi di Vinezia, giornalmente come le cose pas- |
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savano ne' più lontani luoghi di quello Stato; et a fine che meglio |
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fussero veduti da ognuno, gli tenevano nel palazzo del principe in |
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luogo dove que' signori potevano vedergli a lor posta. E perché così |
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andasse Giangirolamo seguitando di fare, non pure gli rifacevano le |
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spese fatte in condurre detti modelli, ma anco molte altre corte- |
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sie. |
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Potette esso Giangirolamo andare a servire molti signori con gros- |
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se provisioni, ma non volle mai partirsi dai suo' signori viniziani; |
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anzi per consiglio del padre e del zio tolse moglie in Verona una no- |
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bile giovanetta de' Fracastori, con animo di sempre starsi in quelle |
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parti. Ma non essendo anco con la sua amata sposa, chiamata madonna |