Volume 5

Edizione Giuntina
    che il modo di fare i bastioni a cantoni fu invenzione di Michele,
    perciò che prima si facevano tondi; e dove quella sorte di bastioni
    erano molto difficili a guardarsi, oggi, avendo questi dalla parte di
    fuori un angolo ottuso, possono facilmente esser diffesi o dal cava-
5   liero edificato vicino fra due bastioni, overo dall'altro bastione, se
    sarà vicino e la fossa larga. Fu anco sua invenzione il modo di fare i
    bastioni con le tre piazze, però che le due dalle bande guardano e
    difendono la fossa e le cortine con le canoniere aperte, et il molone
    del mezzo si difende, e offende il nemico dinanzi; il qual modo di
10   fare è poi stato imitato da ognuno, e si è lasciata quell'usanza antica
    delle canoniere sotterranee, chiamate case matte, nelle quali, per
    il fumo et altri impedimenti, non si potevano maneggiare l'artiglie-
    rie, senzaché indebolivano molte volte il fondamento de' torrioni e
    delle muraglie.
15   Fece il medesimo due molto belle porte a Legnago. Fece lavorare
    in Peschiera nel primo fondare di quella fortezza, e similmente molte
    cose in Brescia; e tutto fece sempre con tanta diligenza e con sì
    buon fondamento, che niuna delle sue fabriche mostrò mai un pelo.
    Ultimamente rassettò la fortezza della Chiusa sopra Verona, facendo
20   commodo ai passaggeri di passare senza entrare per la fortezza, ma
    in tal modo però, che levandosi un ponte da coloro che sono di den-
    tro, non può passare contra lor voglia nessuno, né anco appresentarsi
    alla strada, che è strettissima e tagliata nel sasso. Fece pari-
    mente in Verona, quando prima tornò da Roma, il bellissimo ponte
25   sopra l'Adice, detto il Ponte Nuovo, che gli fu fatto fare da messer
    Giovanni Emo, allora podestà di quella città, che fu ed è cosa mara-
    vigliosa per la sua gagliardezza.
    Fu eccellente Michele non pure nelle fortificazioni, ma ancora nel-
    le fabriche private, ne' tempii, chiese e monasterii, come si può ve-
30   dere in Verona e altrove in molte fabriche, e particolarmente nella
    bellissima et ornatissima cappella de' Guareschi in San Bernardino,
    fatta tonda a uso di tempio e d'ordine corintio, con tutti quegli or-
    namenti di che è capace quella maniera; la quale cappella, dico, fece
    tutta di quella pietra viva e bianca che, per lo suono che rende quan-
35   do si lavora, è in quella città chiamata bronzo: e nel vero questa è la
    più bella sorte di pietra che dopo il marmo fino sia stata trovata in-
    sino a' tempi nostri, essendo tutta soda e senza buchi o macchie che
    la guastino. Per essere adunque di dentro la detta cappella di questa
    bellissima pietra, e lavorata da eccellenti maestri d'intaglio e benis-
40   simo commessa, si tiene che per opera simile non sia oggi altra più
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