Volume 5

Edizione Giuntina
    a due: quattro tengono la porta in mezzo, con l'arme de' rettori della
    città fra l'una e l'altra da ogni parte, e l'altre quattro similmente a
    due a due fanno finimento negl'angoli della porta, la quale è di fac-
    ciata larghissima e tutta di bozze overo bugne, non rozze ma pulite e
5   con bellissimi ornamenti; et il foro, overo vano della porta,
    riman quadro, ma d'architettura nuova, bizarra e bellissima. Sopra
    è un cornicione dorico ricchissimo con sue apartenenze, sopra cui
    doveva andare, come si vede nel modello, un frontespizio con suoi
    fornimenti, il quale faceva parapetto all'artiglieria, dovendo questa
10   porta, come l'altra, servire per cavaliero. Dentro poi sono stanze
    grandissime per i soldati, con altri commodi et appartamenti. Dalla
    banda che è volta verso la città, vi fece il San Michele una bellissima
    loggia, tutta di fuori d'ordine dorico e rustico, e di dentro tutta
    lavorata alla rustica, con pilastri grandissimi, che hanno per orna-
15   mento colonne di fuori tonde e dentro quadre e con mezzo risalto,
    lavorate di pezzi alla rustica e con capitelli dorici senza base; e nella
    cima un cornicione pur dorico et intagliato, che gira tutta la loggia,
    che è lunghissima, dentro e fuori. Insomma quest'opera è maravi-
    gliosa; onde ben disse il vero l'illustrissimo signor Sforza Pallavicino,
20   governatore generale degl'esserciti viniziani, quando disse non po-
    tersi in Europa trovare fabrica alcuna che a questa possa in niun
    modo aguagliarsi; la quale fu l'ultimo miracolo di Michele, imperò
    che, avendo a pena fatto tutto questo primo ordine descritto, finì
    il corso di sua vita. Onde rimase imperfetta quest'opera, che non si
25   finirà mai altrimenti, non mancando alcuni maligni (come quasi sem-
    pre nelle gran cose adiviene) che la biasimano, sforzandosi di smi-
    nuire l'altrui lodi con la malignità e maladicenza, poi che non pos-
    sono con l'ingegno pari cose a gran pezzo operare.
    Fece il medesimo un'altra porta in Verona, detta di San Zeno,
30   la quale è bellissima, anzi in ogni altro luogo sarebbe maravigliosa,
    ma in Verona è la sua bellezza et artifizio dall'altre due sopradette
    offuscata. È similmente opera di Michele il bastione, overo baluardo,
    che è vicino a questa porta, e similmente quello che è più a basso
    riscontro a S. Bernardino, et un altro mezzo che è riscontro al
35   Campo Marzio, detto dell'Acquaio, e quello che di grandezza avanza
    tutti gl'altri, il quale è posto alla catena dove l'Adice entra nella
    città.
    Fece in Padova il bastione detto il Cornaro e quello parimente di
    Santa Croce, i quali amendue sono di maravigliosa grandezza e fa-
40   bricati alla moderna, secondo l'ordine stato trovato da lui; imperò
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