Volume 5

Edizione Giuntina
    tondo, e l'altro era di fuori quadro e dentro a otto facce, e nelle facce
    de' cantoni erano quattro nicchie, una per ciascuno. I quali due tem-
    pietti condotti con bell'ordine fecero testimonianza quanto sapesse
    Antonio usare la varietà ne' termini dell'architettura. Mentre che
5   questi tempii si fabricavano, tornò Antonio in Roma, dove diede
    principio in sul canto di Santa Lucia, là dove è la nuova Zecca, al
    palazzo del vescovo di Cervia, che poi non fu finito. Vicino a Corte
    Savella fece la chiesa di Santa Maria di Monserrato, la quale è te-
    nuta bellissima; e similmente la casa d'un Marrano, che è dietro
10   al palazzo di Cibò, vicina alle case de' Massimi.
    Intanto morendo Leone, e con esso lui tutte le belle e buone arti
    tornate in vita da esso e da Giulio Secondo suo antecessore, succedette
    Adriano Sesto; nel pontificato del quale furono talmente tutte l'arti
    e tutte le virtù battute, che se il governo della Sede Apostolica fusse
15   lungamente durato nelle sue mani, interveniva a Roma nel suo pon-
    tificato quello che intervenne altra volta, quando tutte le statue
    avanzate alle rovine de' Gotti, così le buone come le ree, furono con-
    dennate al fuoco. E già aveva cominciato Adriano (forse per imitare
    i Pontefici de' già detti tempi) a ragionare di volere gettare per terra
20   la capella del divino Michelagnolo, dicendo ch'ell'era una stufa
    d'ignudi; e sprezzando tutte le buone pitture e le statue, le chiamava
    lascivie del mondo e cose obbribriose et abominevoli. La qual cosa
    fu cagione che non pure Antonio, ma tutti gl'altri begl'ingegni si
    fermarono, intantoché al tempo di questo Pontefice non si lavorò,
25   non che altro, quasi punto alla fabbrica di S. Pietro, alla qual e' dove-
    va pur almeno essere affezionato, poi che dell'altre cose mondane si
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Edizione Torrentiniana
    e dentro in otto facce, e nelle facce de' cantoni erano quattro nic-
    chie, una per ciascuno; i quali fecero testimonio di quanto egli sapesse
    usare la varietà ne' termini delle architetture. E così, mentre che questi
30   tempii si fabbricavano, egli tornò in Roma, e diede principio sul canto
    di Santa Lucia, dove al presente è la nuova Zecca, al palazzo del ve-
    scovo di Cervia, il quale non si finì. Fece ancora quello del signore Ot-
    tavio de Cesis, cosa onoratissima. Vicino a Corte Savella fece la chiesa
    di Santa Maria di Monserrato, la quale è tenuta bellissima; e simil-
35   mente fece la casa d'un Marrano, posta dietro il palazzo di Cibò, vicino
    alle case de' Massimi, dall'Orso, cosa non molto grande.
    Successe in questo tempo la morte di Leone X, la quale diede la morte
    a tutte le buone arti et a tutte le virtù, essendosi nel tempo di Giulio e
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