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loro del detto Bartolomeo, ancorché si fussero servito del mezzo |
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della Duchessa e d'altri, ne gli compiacque finalmente per alcun |
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tempo determinato a preghiera d'un buon padre scapuccino, al quale |
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Sua Eccellenza portava grandissima affezzione e non negava cosa ch'e' |
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volesse: e l'arte che usò quel sant'uomo, il quale di ciò fece coscienza |
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al Duca, essendo quello interesse della Rep[ublica] cristiana, non fu |
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se non da molto lodare e comendare. Bartolomeo adunque, il quale |
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non ebbe mai di questa la maggior grazia, si partì con i detti cavalieri |
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di Pesero a dì 20 di genaio 1558; ma trattenendosi in Sicilia, dalla |
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fortuna del mar impediti, non giunsero a Malta se non a undici di |
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marzo, dove furono lietamente raccolti dal Gran Mastro. Essendogli |
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poi mostrato quello che egli avesse da fare, si portò tanto bene in |
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quelle fortificazioni che più non si può dire, intantoché al Gran |
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Mastro e tutti que' signori cavalieri pareva d'avere avuto un altro |
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Archimede; e ne fecero fede con fargli presenti onoratissimi |
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e tenerlo, come raro, in somma venerazione. Avendo poi fatto il |
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modello d'una città, d'alcune chiese e del palazzo e residenza di |
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detto Gran Mastro con bellissime invenzioni et ordine, si amalò del- |
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l'ultimo male, perciò che, essendosi messo un giorno del mese di |
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luglio, per essere in quell'isola grandissimi caldi, a pigliar fresco fra |
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due porte, non vi stette molto che fu assalito da insoportabili dolori |
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di corpo e da un flusso crudele, che in 17 giorni l'uccisero, con gran- |
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dissimo dispiacere del Gran Mastro e di tutti quegl'onoratissimi e |
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valorosi cavalieri, ai quali pareva aver trovato un uomo secondo il |
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loro cuore, quando gli fu dalla morte rapito. Della quale trista novella |
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essendo avvisato il signor duca d'Urbino, n'ebbe incredibile dispia- |
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cere e pianse la morte del povero Genga; e poi risoltosi a dimostrare |
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l'amore che gli portava a' cinque figliuoli che di lui erano rimasi, |
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ne prese particolare et amorevole protezzione. |
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Fu Bartolomeo bellissimo inventore di mascherate e rarissimo in |
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fare apparati di commedie e scene. Dilettossi di fare sonetti et altri |
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componimenti di rime e di prose, ma niuno meglio gli riusciva che |
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l'ottava rima, nella qual maniera di scrivere fu assai lodato compo- |
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nitore. Morì d'anni 40, nel 1558. |
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Essendo stato Giovambatista Bellucci da San Marino genero di |
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Girolamo Genga, ho giudicato che sia ben fatto non tacere quello |
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che io debbo di lui dire, dopo le Vite di Girolamo e Bartolomeo Gen- |
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ghi, e massimamente per mostrare che [a]i belli ingegni (solo che vo- |
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gliano) riesce ogni cosa, ancora che tardi si mettono ad imprese difficili |