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nella corte d'Urbino facesse un altro appartamento di camere, |
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quasi tutto nella facciata che è volta verso San Domenico: il quale |
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finito, riuscì il più bello alloggiamento di quella corte, overo pa- |
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lazzo, et il più ornato che vi sia. |
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Non molto dopo, avendolo chiesto i signori bolognesi per alcuni |
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giorni al Duca, Sua Eccell[enza] lo concedette loro molto volentieri; |
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et egli andato, gli servì in quello volevano di maniera che restarono |
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sodisfattissimi et a lui fecero infinite cortesie. Avendo poi fatto al |
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Duca, che disiderava di fare un porto di mare a Pesero, un model- |
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lo bellissimo, fu portato a Vinezia in casa il conte Giovan Iacomo |
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Leonardi, allora ambasciadore in quel luogo del Duca, acciò fusse |
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veduto da molti della professione, che si riducevano spesso con altri |
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begl'ingegni a disputare e far discorsi sopra diverse cose in casa il |
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detto conte, che fu veramente uomo rarissimo. Quivi dunque essen- |
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do veduto il detto modello et uditi i bei discorsi del Genga, fu da tutti |
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senza contrasto tenuto il modello artifizioso e bello, et il maestro |
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che l'aveva fatto di rarissimo ingegno. Ma tornato a Pesero, non fu |
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messo il modello altrimenti in opera, perché nuove occasioni di |
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molta importanza levarono quel pensiero al Duca. Fece in quel |
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tempo il Genga il disegno della chiesa di Monte l'Abbate e quello |
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della chiesa di S. Piero in Mondavio, che fu condotta a fine da don |
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Pier Antonio Genga in modo che, per cosa piccola, non credo si possa |
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veder meglio. Fatte queste cose, non passò molto che essendo creato |
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papa Giulio Terzo, e da lui fatto il duca d'Urbino capitan generale di |
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Santa Chiesa, andò Sua Eccell[enza] a Roma e con essa il Genga; |
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dove volendo Sua Santità fortificar Borgo, fece il Genga a richiesta del |
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Duca alcuni disegni bellissimi, che con altri assai sono appresso di |
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Sua Eccell[enza] in Urbino. Per le quali cose divolgandosi la fama |
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di Bartolomeo, i Genovesi, mentre che egli dimorava col Duca in |
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Roma, glielo chiesero per servirsene in alcune loro fortificazioni; ma |
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il Duca non lo volle mai concedere loro né allora né altra volta che di |
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nuovo ne lo ricercarono, essendo tornato a Urbino. |
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All'ultimo, essendo vicino il termine di sua vita, furono mandati a |
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Pesero dal Gran Mastro di Rodi due cavalieri della loro religione |
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ierosolimitana a pregare Sua Eccellenza che volesse concedere loro |
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Bartolomeo, acciò lo potessero condurre nell'isola di Malta, nella |
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quale volevano fare non pure fortificazioni grandissime per potere |
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difendersi da' Turchi, ma anche due città, per ridurre molti vil- |
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laggi che vi erano in uno o due luoghi. Onde il Duca, il quale non |
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avevano in due mesi potuto piegare i detti cavalieri a voler compiacere |