Volume 5

Edizione Giuntina
    fogliami, che sono cosa divina. E da basso, nella predella che va
    ricignendo sopra l'altare fra l'uno e l'altro pilastro, è un mezzo An-
    gioletto che con le mani tiene un'inscrizione con festoni sopra, e fra i
    capitegli de' pilastri, dove risalta l'architrave, il fregio e cornicione
5   tanto quanto sono larghi i pilastri. E sopra quelli del mezzo, tanto
    quanto son larghi, gira un arco che fa ornamento alla storia detta de'
    Magi, nella quale, cioè in quel mezzo tondo, sono molti Angeli. So-
    pra l'arco è una cornice che viene da un pilastro all'altro, ciò da
    quegl'ultimi di fuori, che fanno frontespizio a tutta l'opera: et in
10   questa parte è un Dio Padre di mezzo rilievo; e dalle bande, dove gira
    l'arco sopra i pilastri, sono due Vettorie di mezzo rilievo. Tutta
    quest'opera adunque è tanto ben composta e fatta con tanta ricchezza
    d'intaglio, che non si può fornire di vedere le minuzie degli strafori,
    l'eccellenza di tutte le cose che sono in capitelli, cornici, maschere,
15   festoni, e ne' candellieri tondi che fanno il fine di quella, certo degna
    di essere come cosa rara amirata.
    Dimorando adunque Simone Mosca in Orvieto, un suo figliuolo
    di quindici anni chiamato Francesco e per sopranome il Moschino,
    essendo stato dalla natura prodotto quasi con gli scarpelli in mano, e
20   di sì bell'ingegno che qualunche cosa voleva facea con somma grazia,
    condusse sotto la disciplina del padre in quest'opera, quasi miraco-
    losamente, gl'Angeli che fra i pilastri tengono l'inscrizioni, poi il Dio
    Padre del frontespizio, e finalmente gl'Angeli che sono nel mezzo
    tondo dell'opera sopra l'Adorazione de' Magi fatta da Raffaello, et
25   ultimamente le Vittorie dalle bande del mezzo tondo: nelle quali cose
    fe' stupire e maravigliare ognuno. Il che fu cagione che, finita
    quella cappella, a Simone fu dagl'Operai del Duomo dato a farne
    un'altra a similitudine di questa, dall'altra banda, acciò meglio fusse
    accompagnato il vano della cappella dell'altare maggiore, con ordine
30   che, senza variare l'architettura, si variassono le figure, e nel mezzo
    fusse la Visitazione di Nostra Donna, la quale fu allogata al detto
    Moschino. Convenuti dunque del tutto, missero il padre et il figliuo-
    lo mano all'opera; nella quale mentre si adoperarono, fu il Mosca
    di molto giovamento e utile a quella città, facendo a molti disegni
35   d'architettura per case et altri molti edifizii. E fra l'altre cose fece
    quella città la pianta e la facciata della casa di messer Raffaello Gual-
    tieri, padre del vescovo di Viterbo, e di messer Felice, ambi genti-
    luomini e signori onorati e virtuosissimi; et alli signori conti della
    Cervara similmente le piante d'alcune case. Il medesimo fece in
40   molti de' luoghi a Orvieto vicini, et in particolare al signor Pirro
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