Volume 5

Edizione Giuntina
    Colonna da Stripicciano i modelli di molte sue fabriche e muraglie.
    Facendo poi fare il Papa in Perugia la fortezza dove erano state le
    case de' Baglioni, Antonio San Gallo, mandato per il Mosca, gli
    diede carico di fare gl'ornamenti; onde furono con suo disegno con-
5   dotte tutte le porte, finestre, camini et altre sì fatte cose, et im parti-
    colare due grandi e bellissime armi di Sua Santità. Nella quale opera
    avendo Simone fatto servitù con messer Tiberio Crispo che vi era ca-
    stellano, fu da lui mandato a Bolsena, dove, nel più alto luogo di quel
    castello riguardante il lago, accomodò, parte in sul vecchio e parte
10   fondando di nuovo, una grande e bella abitazione con una salita di
    scale bellissima e con molti ornamenti di pietra. Né passò molto che,
    essendo detto messer Tiberio fatto castellano di Castel Santo Agno-
    lo, fece andare il Mosca a Roma, dove si servì di lui in molte cose
    nella rinovazione delle stanze di quel castello; e fra l'altre cose gli
15   fen fare sopra gl'archi che imboccano la loggia nuova, la quale volta
    verso i prati, due armi del detto Papa di marmo, tanto ben lavorate
    e traforate nella mitra overo regno, nelle chiavi et in certi festoni
    e mascherine, ch'elle sono maravigliose. Tornato poi ad Orvieto per
    finire l'opera della cappella, vi lavorò continuamente tutto il tempo
20   che visse papa Paulo, conducendola di sorte ch'ella riuscì, come si
    vede, non meno eccellente che la prima, e forse molto più; perciò
    che portava il Mosca, come s'è detto, tanto amore all'arte e tanto si
    compiaceva nel lavorare, che non si saziava mai di fare, cercando
    quasi l'impossibile: e ciò più per disiderio di gloria che d'acumulare
25   oro, contentandosi più di bene operare nella sua professione che
    d'acquistare roba.
    Finalmente, essendo l'anno 1550 creato papa Giulio Terzo, pen-
    sandosi che dovesse metter mano da dovero alla fabrica di San Piero,
    se ne venne il Mosca a Roma e tentò con i deputati della fabrica di
30   S. Piero di pigliare in somma alcuni capitelli di marmo, più per ac-
    comodare Giandomenico suo genero che per altro. Avendo dunque
    Giorgio Vasari, che portò sempre amore al Mosca, trovatolo in Roma
    dove anch'egli era stato chiamato al servizio del Papa, pensò ad ogni
    modo d'avergli dare da lavorare; perciò che avendo il cardinal vec-
35   chio di Monte, quando morì, lasciato agl'eredi che se gli dovesse fare
    in San Piero a Montorio una sepoltura di marmo, et avendo il detto
    papa Giulio suo erede e nipote ordinato che si facesse e datone cura
    al Vasari, egli voleva che in detta sepoltura facesse il Mosca qualche
    cosa d'intaglio straordinaria. Ma avendo Giorgio fatti alcuni
40   modelli per detta sepoltura, il Papa conferì il tutto con Michelagnolo
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