Volume 5

Edizione Giuntina
    Avendo Iacopo, dopo le già dette opere, ritratto di naturale in un
    quadro Amerigo Antinori, giovane allora molto favorito in Fiorenza,
    et essendo quel ritratto molto lodato da ognuno, il duca Alessandro
    avendo fatto intendere a Iacopo che voleva da lui essere ritratto in
5   un quadro grande, Iacopo per più commodità lo ritrasse per allora
    in un quadretto grande quanto un foglio di carta mezzana, con tanta
    diligenza e studio, che l'opere de' miniatori non hanno che fare al-
    cuna cosa con questa; perciò che, oltre al somigliare benissimo, è in
    quella testa tutto quello che si può disiderare in una rarissima pit-
10   tura. Dal quale quadretto, che è oggi in guardaroba del duca Cosimo,
    ritrasse poi Iacopo il medesimo Duca in un quadro grande, con uno
    stile in mano disegnando la testa d'una femina; il quale ritratto mag-
    giore donò poi esso duca Alessandro alla signora Taddea Malespina,
    sorella della marchesa di Massa. Per quest'opere disegnando il Duca
15   di volere ad ogni modo riconoscere liberalmente la virtù di Iacopo,
    gli fece dire da Niccolò da Montaguto, suo servitore, che dimandasse
    quello che voleva, che sarebbe compiaciuto. Ma fu tanta, non so se
    io mi debba dire la pusillanimità o il troppo rispetto e modestia di
    quest'uomo, che non chiese se non tanti danari quanto gli bastassero
20   a riscuotere una cappa che egl'aveva al presto impegnata. Il che aven-
    do udito il Duca, non senza ridersi di quell'uomo così fatto, gli fece
    dare cinquanta scudi d'oro et offerire provisione: et anche durò fa-
    tica Niccolò a fare ch'e' gl'accettasse. Avendo intanto finito Iacopo
    di dipignere la Venere dal cartone del Bettino, la quale riuscì cosa
25   miracolosa, ella non fu data a esso Bettino per quel pregio che Iacopo
    gliele avea promessa, ma da certi furagrazie, per far male al Bettino,
    levata di mano a Iacopo quasi per forza e data al duca Alessandro,
    rendendo il suo cartone al Bettino. La qual cosa avendo intesa Mi-
    chelagnolo, n'ebbe dispiacere per amor dell'amico a cui avea fatto il
30   cartone, e ne volle male a Iacopo, il quale, se bene n'ebbe dal Duca
    cinquanta scudi, non però si può dire che facesse fraude al Bettino,
    avendo dato la Venere per comandamento di chi gl'era signore: ma
    di tutto dicono alcuni che fu in gran parte cagione, per volerne
    troppo, l'istesso Bettino.
35   Venuta dunque occasione al Puntormo, mediante questi danari,
    di mettere mano ad acconciare la sua casa, diede principio a murare,
    ma non fece cosa di molta importanza. Anzi, se bene alcuni affermano
    che egli aveva animo di spendervi secondo lo stato suo grossamente
    e fare una abitazione comoda e che avesse qualche disegno, si vede
40   nondimeno che quello che fece, o venisse ciò dal non avere il modo
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