Volume 5

Edizione Giuntina
    con quelle d'Andrea del Sarto e del Francia Bigio. Diede Iacopo fi-
    nita quest'opera l'anno 1516, e n'ebbe per pagamento scudi sedici
    e non più.
    Essendogli poi allogata da Francesco Pucci, se ben mi ricorda, la
5   tavola d'una cappella che egli avea fatto fare in San Michele Bisdo-
    mini della via de' Servi, condusse Iacopo quell'opera con
    tanta bella maniera e con un colorito sì vivo, che par quasi impos-
    sibile a crederlo. In questa tavola la Nostra Donna che siede porge il
    putto Gesù a San Giuseppo, il quale ha una testa che ride con tan-
10   ta vivacità e prontezza, che è uno stupore; è bellissimo similmente
    un putto fatto per San Giovanni Battista, e due altri fanciulli nudi che
    tengono un padiglione; vi si vede ancora un San Giovanni Evange-
    lista, bellissimo vecchio, et un San Francesco inginocchioni, che è vi-
    vo, però che intrecciate le dita delle mani l'una con l'altra, e stando
15   intentissimo a contemplare con gl'occhi e con la mente fissi la Vergi-
    ne et il Figliuolo, par che spiri; né è men bello il S. Iacopo che a canto
    agli altri si vede. Onde non è maraviglia se questa è la più bella ta-
    vola che mai facesse questo rarissimo pittore.
    Io credeva che dopo quest'opera, e non prima, avesse fatto il me-
20   desimo a Bartolomeo Lanfredini lung'Arno fra il ponte Santa Tri-
    nita e la Carraia, dentro a un andito, sopra una porta due bellissimi
    e graziosissimi putti in fresco che sostengono un'arme; ma poi che il
    Bronzino, il quale si può credere che di queste cose sappia il vero,
    afferma che furono delle prime cose che Iacopo facesse, si dee cre-
25   dere che così sia indubitatamente e lodarne molto maggiormente il
    Puntormo, poiché son tanto belli che non si possono paragonare,
    e furono delle prime cose ch'e' facesse.
    Ma seguitando l'ordine della storia, dopo le dette fece Iacopo
    agl'uomini di Puntormo una tavola, che fu posta in Sant'Agnolo, lor
30   chiesa principale, alla capella della Madonna, nella quale son un S.
    Michelagnolo et un San Giovanni Evangelista. In questo tempo l'uno
    d'i due giovani che stavano con Iacopo, cioè Giovanmaria Pichi dal
    Borgo a San Sepolcro, che si portava assai bene et il quale fu poi
    frate de' Servi, e nel Borgo e nella Pieve a Santo Stefano fece alcune
35   opere, dipinse, stando, dico, ancora con Iacopo, per mandarlo al
    Borgo, in un quadro grande un San Quintino ignudo e martirizato;
    ma perché disiderava Iacopo, come amorevole di quel suo discepolo,
    che egli acquistasse onore e lode, si mise a ritoccarlo, e così non sa-
    pendone levare le mani e ritoccando oggi la testa, domani le braccia,
40   l'altro il torso, il ritoccamento fu tale, che si può quasi dire che sia
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