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che non ne veggio punto. Ma guardi Vostra Eccellenza a quel |
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che io dipingo e non a come io vesto». Non rispose altro il signor |
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Duca, ma di lì a pochi giorni gli fece fare una cappa di panno finis- |
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simo, e cucire e rimendare i pezzi in modo che non si vedeva né ritto |
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né rovescio, et il collare da capo era lavorato di passamani nel me- |
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desimo modo dentro che di fuori, e così il fornimento che aveva in- |
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torno; e quella finita, la mandò per uno staffieri a Cristofano, impo- |
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nendo che gliele desse da sua parte. Avendo dunque una mattina a |
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buon'ora ricevuta costui la cappa, senza entrare in altre cirimonie, |
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provata che se la fu, disse allo staffieri: «Il Duca ha ingegno, digli che |
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la sta bene». E perché era Cristofano della persona sua trascurato e |
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non aveva alcuna cosa più in odio che avere a mettersi panni nuovi o |
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andare troppo stringato e stretto, il Vasari, che conosceva quell'umo- |
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re, quando conoscea che egli aveva d'alcuna sorte di panni bisogno, |
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glieli facea fare di nascoso e poi una mattina di buon'ora porglieli |
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in camera e levare i vecchi: e così era forzato Cristofano a vestirsi |
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quelli che vi trovava. Ma era un sollazzo maraviglioso starlo a udire |
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mentre era in còllora e si vestiva i panni nuovi: «Guarda, - diceva |
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egli - che assassinamenti son questi: non si può in questo mondo |
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vivere a suo modo. Può fare il diavolo che questi nimici delle commo- |
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dità si dieno tanti pensieri?». Una mattina fra l'altre, essendosi mes- |
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so un paio di calze bianche, Domenico Benci pittore, che lavorava |
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anch'egli in palazzo col Vasari, fece tanto che in compagnia d'altri |
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giovani menò Cristofano con esso seco alla Madonna dell'Impru- |
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neta; e così avendo tutto il giorno caminato, saltato e fatto buon tem- |
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po, se ne tornarono la sera dopo cena; onde Cristofano, che era |
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stracco, se n'andò sùbito per dormire in camera: ma essendosi messo |
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a trarsi le calze, fra perché erano nuove et egli era sudato, non fu mai |
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possibile che se ne cavasse se non una; per che, andato la sera il |
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Vasari a vedere come stava, trovò che s'era adormentato con una gam- |
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ba calzata e l'altra scalza; onde fece tanto, che tenendogli un servi- |
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dore la gamba e l'altro tirando la calza, pur gliela trassero, mentre |
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che egli maladiva i panni, Giorgio, e chi trovò certe usanze che ten- |
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gono - diceva egli - gl'uomini schiavi in catena. Che più? egli gri- |
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dava che voleva andarsi con Dio e per ogni modo tornarsene |
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a S. Giustino, dove era lasciato vivere a suo modo e dove non avea |
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tante servitù. E fu una passione racconsolarlo. Piacevagli il ragionar |
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poco et amava che altri in favellando fusse breve: intantoché, non |
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che altro, arebbe voluto i nomi proprii degl'uomini brevissimi, come |
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quello d'uno schiavo che aveva messer Sforza, il quale si chiamava |