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accesa e sopra un carro tirato da due serpenti, condusse molte cose |
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a fine Cristofano di sua mano, per essere in quel tempo il Vasari |
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amalato et aver lasciato fra l'altre cose quel quadro imperfetto. Final- |
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mente venendosi a fare un terrazzo, che è dopo la camera di Giove et |
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allato a quella di Opi, si ordinò di farvi tutte le cose di Giunone; |
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e così fornito tutto l'ornamento di stucchi con ricchissimi intagli |
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e varii componimenti di figure, fatti secondo i cartoni del Vasari, |
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ordinò esso Vasari che Cristofano condu[ce]sse da sé solo in fresco |
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quell'opera, disiderando, per esser cosa che aveva a vedersi da presso |
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e di figure non più grandi che un braccio, che facesse qualche cosa di |
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bello in quello che era sua propria professione. Condusse dunque |
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Cristofano in un ovato della volta uno sposalizio con Iunone in aria, |
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e dall'uno de' lati in un quadro Ebe, dea della gioventù, e nell'altro |
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Iride, la quale mostra in cielo l'arco celeste. Nella medesima volta |
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fece tre altri quadri, due per riscontro, et un altro maggiore alla di- |
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rittura dell'ovato dove è lo sposalizio, nel quale è Giunone sopra il |
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carro a sedere tirato dai pavoni. In uno degl'altri due, che mettono |
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in mezzo questo, è la dea della Potestà, e nell'altro l'Abondanza col |
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corno della copia a' piedi. Sotto sono, nelle facce in due quadri, so- |
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pra l'entrare di due porte, due altre storie di Giunone: quando con- |
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verte la figliuola d'Inaco fiume in vacca, e Calisto in orsa. |
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Nel fare della quale opera pose Sua Eccellenza grandissima affez- |
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zione a Cristofano, veggendolo diligente e sollecito oltre modo a |
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lavorare, perciò che non era la mattina a fatica giorno, che |
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Cristofano era comparso in sul lavoro, del quale avea tanta cura e |
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tanto gli dilettava, che molte volte non si forniva di vestire per andar |
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via: e talvolta, anzi spesso, avvenne che si mise per la fretta un paio |
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di scarpe (le quali tutte teneva sotto il letto) che non erano compagne, |
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ma di due ragioni, et il più delle volte aveva la cappa a rovescio e la |
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caperuccia dentro. Onde una mattina comparendo a buon'ora in |
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sull'opera, dove il signor Duca e la signora Duchessa si stavano guar- |
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dando et apparecchiandosi d'andare a caccia, mentre le dame e gli |
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altri si mettevano a ordine, s'avvidero che Cristofano al suo solito ave- |
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va la cappa a rovescio et il capuccio di dentro; per che ridendo am- |
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bidue, disse il Duca: «Cristofano, che vuol dir questo portar sempre |
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la cappa a rovescio?». Rispose Cristofano: «Signore, io nol so, ma |
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voglio un dì trovare una foggia di cappe che non abbino né diritto |
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né rovescio e siano da ogni banda a un modo, perché non mi ba- |
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sta l'animo di portarla altrimenti, vestendomi et uscendo di casa |
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la mattina le più volte al buio, senzaché io ho un occhio in modo impedito, |