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di Santa Fiore de' Monaci Neri, cioè nel refettorio, la storia delle |
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nozze d'Ester, et in Fiorenza nella chiesa di San Lorenzo, alla cap- |
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pella de' Martelli, la tavola di San Gismondo, quando, essendo |
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creato papa Giulio Terzo, fu condotto a Roma al servigio di Sua |
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Santità; là dove pensò al sicuro, col mezzo del cardinal Farnese, |
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che in quel tempo andò a stare a Fiorenza, di rimettere Cristofano |
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nella patria e tornarlo in grazia del duca Cosimo. Ma non fu possibile; |
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onde bisognò che il povero Cristofano si stesse così infino al 1554, |
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nel qual tempo essendo chiamato il Vasari al servizio del duca Co- |
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simo, se gli porse occasione di liberare Cristofano. |
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Aveva il vescovo de' Ricasoli, perché sapeva di farne cosa grata a |
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Sua Eccellenza, messo mano a fare dipignere di chiaro scuro le tre |
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facciate del suo palazzo, che è posto in sulla coscia del ponte alla |
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Carraia, quando messer Sforza Almeni, coppiere e primo e più fa- |
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vorito cameriere del Duca, si risolvé di voler far anch'egli dipignere |
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di chiaro scuro a concorrenza del vescovo la sua casa della via de' |
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Servi. Ma non avendo trovato pittori a Firenze secondo il suo ca- |
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priccio, scrisse a Giorgio Vasari, il quale non era anco venuto a Fio- |
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renza, che pensasse all'invenzione e gli mandasse disegnato quello |
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che gli pareva si dovesse dipignere in detta sua facciata. Per che |
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Giorgio, il quale era suo amicissimo e si conoscevano insino quando |
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ambidue stavano col duca Alessandro, pensato al tutto, secondo le |
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misure della facciata, gli mandò un disegno di bellissima invenzione, |
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il quale a dirittura da capo a piedi con ornamento vario rilegava et |
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abelliva le finestre e riempieva con ricche storie tutti i vani della fac- |
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ciata; il qual disegno, dico, che conteneva, per dirlo brevemente, tutta |
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la vita dell'uomo dalla nascita per infino alla morte, mandato dal Va- |
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sari a messer Sforza, gli piacque tanto, e parimente al Duca, che per |
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fare egli avesse la sua perfezzione, si risolverono a non volere che |
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vi si mettesse mano fino a tanto che esso Vasaro non fusse venuto a |
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Fiorenza. Il quale Vasari finalmente venuto e ricevuto da |
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Sua Eccellenza illustrissima e dal detto messer Sforza con molte |
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carezze, si cominciò a ragionare di chi potesse essere il caso a con- |
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durre la detta facciata; per che, non lasciando Giorgio fuggire l'oc- |
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casione, disse a messer Sforza che niuno era più atto a condurre |
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quell'opera che Cristofano, e che né in quella né parimente nell'opere |
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che si avevano a fare in palazzo, potea fare senza l'aiuto di lui. La- |
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onde avendo di ciò parlato messer Sforza al Duca, dopo molte in- |
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formazioni trovatosi che il peccato di Cristofano non era sì grave co- |
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me era stato dipinto, fu da Sua Eccellenza il cattivello finalmente |