Volume 5

Edizione Giuntina
    D. O. M.
    BACCIUS BANDINEL. DIVI IACOBI EQUES
    SUB HAC SERVATORIS IMAGINE
    A SE EXPRESSA CUM IACOBA DONIA
5   UXORE QUIESCIT.
    AN. S. MDLIX.
    Lasciò figliuoli maschi e femmine, i quali furono eredi di molte
    facultà, di terreni, di case e di danari, le quali egli lasciò loro; et al
    mondo lasciò l'opere da noi descritte di scultura e molti disegni in
10   gran numero, i quali sono appresso i figliuoli; e nel nostro
    Libro ne sono di penna e di matita alcuni, che non si può certamente
    far meglio.
    Rimase il marmo del Gigante in maggior contesa che mai, perché
    Benvenuto era sempre intorno al Duca, e per virtù d'un modello
15   piccolo che egli aveva fatto, voleva che 'l Duca glielo desse. Dall'altra
    parte l'Ammannato, come quello che era scultore di marmi e spe-
    rimentato in quelli più che Benvenuto, per molte cagioni giudicava
    che a lui s'appartenesse questa opera. Avvenne che a Giorgio bisognò
    andare a Roma col cardinale figliuolo del Duca, quando prese il
20   cappello; al quale avendo l'Ammannato dato un modelletto di cera,
    secondo che egli desiderava di cavare del marmo quella figura, et uno
    legno, come era appunto grosso e lungo e largo e bieco quel marmo,
    acciò che Giorgio lo mostrasse a Roma a Michelagnolo Buonarroti,
    perché egli ne dicesse il parere suo e così movesse il Duca a dargli il
25   marmo - il che tutto fece Giorgio volentieri -, questo fu cagione che 'l
    Duca dette commessione che e' si turasse un arco della loggia di piaz-
    za e che l'Ammannato facesse un modello grande quanto aveva a es-
    sere il Gigante. Inteso ciò Benvenuto, tutto in furia cavalcò a Pisa,
    dove era il Duca; dove dicendo lui che non poteva comportare che
30   la virtù sua fusse conculcata da chi era da manco di lui, e che desi-
    derava di fare a concorrenza dell'Ammannato un modello grande nel
    medesimo luogo, volle il Duca contentarlo, e gli concesse ch'e' si tu-
    rasse l'altro arco della loggia, e fece dar a Benvenuto le materie,
    acciò facesse, come egli voleva, il modello grande a concorrenza del-
35   l'Ammannato.
    Mentre che questi maestri attendevano a fare questi modelli e che
    avevano serrato le loro stanze, sì che né l'uno né l'altro poteva vedere
    ciò che il compagno faceva, benché fussino appicate insieme le stanze,
    si destò maestro Giovan Bologna fiammingo, scultore, giovane di
40   virtù e di fierezza non meno che alcuno degli altri. Costui stando
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