Volume 5

Edizione Giuntina
    col modello fatto da sé stesso per un vivaio, un villano che
    vòta un barile pieno d'acqua. Per queste cose la Duchessa di conti-
    novo aiutava e favoriva Baccio appresso al Duca, il quale aveva dato
    licenzia finalmente a Baccio che cominciasse il modello grande del
5   Nettunno; per lo che egli mandò di nuovo a Roma per Vincenzio
    de' Rossi, che già s'era partito di Firenze, con intenzione che gli
    aiutasse condurlo.
    Mentre che queste cose si andavano preparando, venne volontà
    a Baccio di finire quella statua di Cristo morto tenuto da
10   Niccodemo, il quale Clemente suo figliolo aveva tirato innanzi, per-
    ciò che aveva inteso che a Roma il Buonarroto ne finiva uno, il quale
    aveva cominciato in un marmo grande, dove erano cinque figure,
    per metterlo in S. Maria Maggiore alla sua sepoltura. A questa con-
    correnza, Baccio si messe a lavorare il suo con ogni accuratezza e
15   con aiuti, tanto che lo finì. Et andava cercando in questo mezzo per
    le chiese principali di Firenze d'un luogo dove egli potesse collocarlo
    e farvi per sé una sepoltura. Ma non trovando luogo che lo contentasse
    per sepoltura, si risolvé a una cappella nella chiesa de' Servi, la quale
    è della famiglia de' Pazzi. I padroni di questa cappella, pregati dalla
20   Duchessa, concessono il luogo a Baccio, senza spodestarsi del padro-
    nato e delle insegne che v'erano di casa loro, e solamente gli conces-
    sono che egli facesse uno altare di marmo, e sopra quello mettesse
    le dette statue e vi facesse la sepoltura a' piedi. Convenne ancora poi
    co' frati di quel convento dell'altre cose appartenenti allo ufiziarla.
25   In questo mezzo faceva Baccio murare l'altare et il basamento di
    marmo per mettervi su queste statue; e finitolo, disegnò mettere
    in quella sepoltura, dove voleva esser messo egli e la sua moglie,
    l'ossa di Michelagnolo suo padre, le quali aveva nella medesima chie-
    sa fatto porre, quando e' morì, in uno deposito. Queste ossa di suo
30   padre egli di sua mano volle pietosamente mettere in detta sepoltura;
    dove avvenne che Baccio, o che egli pigliasse dispiacere et alterazione
    d'animo nel maneggiar l'ossa di suo padre, o che troppo s'affaticasse
    nel tramutare quell'ossa con le proprie mani e nel murare i marmi,
    o l'uno e l'altro insieme, si travagliò di maniera, che sentendosi
35   male et andatosene a casa, et ogni dì più aggravando il male, in ot-
    to giorni si morì, essendo d'età d'anni 72, essendo stato fino allora
    robusto e fiero, senza aver mai provato molti mali mentre ch'e' visse.
    Fu sepolto con onorate essequie, e posto allato all'ossa del padre
    nella sopradetta sepoltura da lui medesimo lavorata; nella quale è
40   questo epitaffio:
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