Volume 5

Edizione Giuntina
    il coro a otto facce della chiesa, e l'ornamento dello altare, scale,
    residenze del Duca e magistrati, e delle sedie del coro pe' canonici
    e cappellani e clerici, secondo che a sì onorata chiesa si conveniva;
    del quale coro Filippo di ser Brunellesco aveva lasciato il modello
5   in quel semplice telaio di legno, che prima serviva per coro in chiesa,
    con intenzione di farlo col tempo di marmo con la medesima forma,
    ma con maggiore ornamento. Considerava Baccio, oltre alle cose so-
    pradette, che egli arebbe occasione in questo coro di fare molte
    statue e storie di marmo e di bronzo nell'altare maggiore et intorno
10   al coro, et ancora in due pergami che dovevano essere di marmo
    nel coro, e che le otto facce nelle parti di fuora si potevano nel ba-
    samento ornare di molte storie di bronzo commesse nello ornamento
    di marmo. Sopra questo pensava di fare un ordine di colonne e di
    pilastri, che reggessino attorno attorno le cornice, e quattro archi;
15   de' quali archi, divisati secondo la crociera della chiesa, uno facesse
    l'entrata principale, col quale si riscontrasse l'arco dell'altare mag-
    giore posto sopra esso altare, e gli altri due fussino da' lati, da man
    destra uno e l'altro da man sinistra: sotto i quali due da' lati dove-
    vano essere posti i pergami. Sopra la cornice uno ordine di
20   balaustri in cima, che girassino le otto facce, e sopra i balaustri
    una grillanda di candellieri per quasi incoronare di lumi il coro,
    secondo i tempi, come sempre s'era costumato innanzi, mentre che
    vi fu il modello di legno del Brunellesco. Tutte queste cose mostran-
    do Baccio al Duca, diceva che Sua Eccellenza con l'entrata dell'Ope-
25   ra, cioè di S. Maria del Fiore, e delli Operai di quella, e con quello
    che ella per sua liberalità aggiugnerebbe, in poco tempo addorne-
    rebbe quel tempio e gli acquisterebbe molta grandezza e magnificen-
    za, e consequentemente a tutta la città, per essere lui di quella il
    principale tempio, e lascerebbe di sé in cotal fabbrica eterna et ono-
30   rata memoria; et oltre a tutto questo - diceva -, che Sua Eccellenza
    darebbe occasione a lui d'affaticarsi e di fare molte buone opere e
    belle, e mostrando la sua virtù, d'acquistarsi nome e fama ne' po-
    steri, il che doveva essere caro a Sua Eccellenza, per essere lui suo
    servitore et allevato della casa de' Medici. Con questi disegni e pa-
35   role mosse Baccio il Duca, sì che gl'impose che egli facesse un mo-
    dello di tutto il coro, consentendo che cotal fabbrica si facesse.
    Partito Baccio dal Duca, fu con Giuliano di Baccio d'Agnolo suo
    architetto, e conferito il tutto seco, andorono in sul luogo, et esami-
    nata ogni cosa diligentemente, si risolverono di non uscire della for-
40   ma del modello di Filippo, ma di seguitare quello, aggiugnendogli
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