Volume 5

Edizione Giuntina
    E fu tanto il desiderio di Sua Eccellenza che questa opera si facesse,
    che assegnò per condurla ogni settimana quella somma di danari
    che Baccio voleva e chiedeva. E fu dato principio che le pietre del
    Fossato si cavassino e si lavorassino per farne l'ornamento del basa-
5   mento e colonne e cornici; e tutto volle Baccio che si facesse e con-
    ducesse dagli scarpellini dell'Opera di Santa Maria del Fiore.
    Fu certamente questa opera da que' maestri lavorata con diligenza;
    e se Baccio e Giuliano l'avessino sollecitata, arebbono tutto l'orna-
    mento delle pietre finito e murato presto; ma perché Baccio non at-
10   tendeva se non a fare abbozzare statue e finire poche del tutto, et a
    riscuotere la sua provvisione che ogni mese gli dava il Duca, e gli
    pagava gli aiuti et ogni minima spesa che per ciò faceva, con dargli
    scudi 500 dell'una delle statue di marmo finite, perciò non si vedde
    mai di questa opera il fine. Ma se con tutto questo Baccio e Giuliano,
15   in un lavoro di tanta importanza, avessino messo la testa di quella
    sala in isquadra, come si poteva, che delle otto braccia che aveva di
    bieco si ritirorono appunto alla metà, et èvvi in qualche parte mala
    proporzione: come la nicchia del mezzo e le due dalle bande mag-
    giori, che son nane, et i membri delle cornici gentili a sì gran corpo;
20   e se, come potevano, si fussino tenuti più alti con le colonne, con
    dar maggior grandezza e maniera et altra invenzione a quella opera;
    e se pur con la cornice ultima andavano a trovare il piano del primo
    palco vecchio di sopra, eglino arebbono mostro maggior virtù e
    giudizio, né si sarebbe tanta fatica spesa invano, fatta così inconsi-
25   deratamente, come hanno visto poi coloro a chi è tocco a rassettarla,
    come si dirà, et a finirla: perché, con tutte le fatiche e studii adoperati
    dappoi, vi sono molti disordini et errori nella entrata della porta e
    nelle corrispondenze delle nicchie delle facce, dove poi a molte cose
    è bisognato mutare forma. Ma non s'è già potuto mai, se non si disfa-
30   ceva il tutto, rimediare che ella non sia fuor di squadra, e non lo
    mostri nel pavimento e nel palco. Vero è che nel modo che essi la
    posono, così come ella si truova, vi è gran fattura e fatica, e merita
    lode assai per molte pietre lavorate col calandrino, che sfuggono a
    quartabuono per cagione dello sbiecare della sala; ma di diligenza, e
35   d'essere bene murate, commesse e lavorate, non si può fare né veder
    meglio. Ma molto meglio sarebbe riuscito il tutto, se Baccio, che
    non tenne mai conto dell'architettura, si fusse servito di qualche
    migliore giudizio che di Giuliano, il quale, se bene era buono mae-
    stro di legname et intendeva d'architettura, non era però tale che a
40   sì fatta opera, come quella era, egli fusse atto, come ha dimostrato
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