Volume 5

Edizione Giuntina
    mezzo avevano a essere quattro pilastri, che fra l'uno arco e l'altro
    facessino reggimento allo architrave e fregio e cornice, che rigirava in-
    torno intorno, e sopra loro e sopra le colonne. Questi pilastri avevano
    avere fra l'uno e l'altro un vano di braccia tre incirca, nel quale per
5   ciascuno fusse una nicchia alta braccia 4 e mezzo, da mettervi statue
    per accompagnare quella grande del mezzo nella faccia e le due dalle
    bande; nelle quali nicchie egli voleva mettere per ciascuna tre statue.
    Avevano in animo Baccio e Giuliano, oltre allo ornamento della
    facciata di dentro, un altro maggiore ornamento di grandezza e di
10   terribile spesa per la facciata di fuora, il quale per lo sbieco della
    sala, che non è in squadra, dovesse mettere in squadra dalla banda di
    fuora; e fece un risalto di braccia sei intorno intorno alle facciate
    del Palazzo Vecchio, con un ordine di colonne di 14 braccia alte, che
    reggessino altre colonne, fra le quale fussino archi; e di sotto intorno
15   intorno facesse loggia, dove è la ringhiera et i giganti, e di sopra
    avesse poi un altro spartimento di pilastri, fra ' quali fussino archi
    nel medesimo modo, e venisse attorno attorno le finestre del Palazzo
    Vecchio a far facciata intorno intorno al palazzo, e sopra questi pi-
    lastri fare a uso di teatro, con un altro ordine d'archi e di pilastri,
20   tanto che il ballatoio di quel palazzo facesse cornice ultima a tutto
    questo edifizio. Conoscendo Baccio e Giuliano che questa era opera
    di grandissima spesa, consultorono insieme di non dovere aprire al
    Duca il lor concetto, se non dell'ornamento della Udienza dentro
    alla sala, e della facciata di pietre del Fossato di verso la piazza per
25   la lunghezza di ventiquattro braccia, che tanto è la larghezza della
    sala. Furono fatti di questa opera disegni e piante da Giuliano, e
    Baccio poi parlò, con essi in mano, al Duca; al quale mostrò che
    nelle nicchie maggiori dalle bande voleva fare statue di braccia quat-
    tro di marmo a sedere sopra alcuni basamenti: cioè Leone Decimo
30   che mostrasse mettere la pace in Italia, e Clemente Settimo che in-
    coronasse Carlo Quinto, con due statue in nicchie minori, drento
    alle grandi intorno a' Papi, le quali significassino le loro virtù ado-
    perate e messe in atto da loro. Nella facciata del mezzo, nelle nicchie
    di braccia quattro, fra i pilastri, voleva fare statue ritte del signor
35   Giovanni, del duca Alessandro e del duca Cosimo, con molti
    ornamenti di varie fantasie d'intagli, et uno pavimento tutto di mar-
    mi di diversi colori mischiati. Piacque molto al Duca questo orna-
    mento, pensando che con questa occasione si dovesse col tempo
    (come s'è fatto poi) ridurre a fine tutto il corpo di quella sala, col
40   resto degli ornamenti e del palco, per farla la più bella stanza d'Italia.
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