Volume 5

Edizione Giuntina
    il lavoro di quadro e tutto quel che era fatto, si messe su l'opera,
    dove le statue e le storie non erano in molti luoghi né impomiciate
    né pulite, sì che dettono a Baccio più carico che nome.
    Arrivato Baccio a Firenze, e trovato che 'l Duca aveva mandato il
5   Tribolo scultore a Carrara per cavar marmi per le fonti di Castello
    e per la sepoltura del signor Giovanni, fece tanto Baccio col Duca,
    che levò la sepoltura del signor Giovanni delle mani del Tribolo,
    mostrando a Sua Eccellenza che i marmi per tale opera erano gran
    parte in Firenze; così a poco a poco si fece famigliare di Sua Eccellen-
10   za, sì che per questo e per la sua alterigia ognuno di lui temeva.
    Messe dipoi innanzi al Duca che la sepoltura del signor Giovanni
    si facesse in San Lorenzo nella cappella de' Neroni, luogo
    stretto, affogato e meschino, non sapendo o non volendo proporre,
    sì come si conveniva, a un principe sì grande che facesse una cappella
15   di nuovo a posta. Fece ancora sì che 'l Duca chiese a Michelagnolo
    per ordine di Baccio molti marmi, i quali egli aveva in Firenze, et
    ottenutigli il Duca da Michelagnolo e Baccio dal Duca, tra' quali
    marmi erano alcune bozze di figure et una statua assai tirata innanzi
    da Michelagnolo, Baccio, preso ogni cosa, tagliò e tritò in pezzi ciò
20   che trovò, parendogli in questo modo vendicarsi e fare a Michela-
    gnolo dispiacere. Trovò ancora nella stanza medesima di San Lo-
    renzo, dove Michelagnolo lavorava, due statue in un marmo d'un
    Ercole che strigneva Anteo, le quali il Duca faceva fare a fra' Giovan-
    nagnolo scultore, et erano assai innanzi; e dicendo Baccio al Duca
25   che il frate aveva guasto quel marmo, ne fece molti pezzi. In ultimo,
    della sepoltura murò tutto l'imbasamento, il quale è un dado isolato
    di braccia quattro incirca per ogni verso, et ha da piè un zoccolo con
    una modanatura a uso di basa che gira intorno intorno, e con una
    cimasa nella sua sommità, come si fa ordinariamente a' piedistalli;
30   e sopra, una gola alta tre quarti, che va indentro sgusciata a rovescio
    a uso di fregio, nella quale sono intagliate alcune ossature di teste
    di cavalli legate con panni l'una all'altra; dove in cima andava un
    altro dado minore, con una statua a sedere armata all'antica, di
    braccia quattro e mezzo, con un bastone in mano da condottieri
35   d'eserciti, la quale doveva essere fatta per la persona dell'invitto
    signor Giovanni de' Medici. Questa statua fu cominciata da lui in
    un marmo et assai condotta innanzi, ma non mai poi finita né posta
    sopra il basamento murato. Vero è che nella facciata dinanzi finì del
    tutto una storia di mezzo rilievo di marmo, dove di figure alte due
40   braccia incirca fece il signor Giovanni a sedere, al quale sono menati
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