Volume 5

Edizione Giuntina
    ioniche storiate, le quali spartivano tre vani: uno grande nel mez[z]o,
    dove sopra un piedistallo era per ciascuna un Papa a sedere in pon-
    tificale che dava la benedizzione, e ne' vani minori una nicchia con
    una figura tonda in piè per ciascuna, alta 4 braccia, e dentro alcuni
5   Santi che mettono in mezzo detti Papi. L'ordine della composizione
    aveva forma d'arco trionfale, e sopra le colonne che reggevano la cor-
    nice era un quadro alto braccia tre e largo 4 e mezzo, entro al quale
    era una storia di mezzo rilievo in marmo, nella quale era l'abbocca-
    mento del re Francesco a Bologna, sopra la statua di papa Leone, la
10   quale statua era messa in mezzo nelle due nicchie da S. Piero e da S.
    Paulo; e di sopra accompagnavano la storia del mezzo di Leone due
    altre storie minori, delle quali una era sopra S. Piero, e quando egli
    risùcita un morto, e l'altra sopra S. Paulo, quando e' predica a' po-
    poli. Ne l'istoria di papa Clemente, che rispondeva a questa, era
15   quando egli incorona Carlo imperadore a Bologna, e la mettono in
    mezzo due storie minori: in una è S. Giovanni Batista che predica a'
    popoli, nell'altra S. Giovanni Evangelista che risùcita Drusiana; et
    hanno sotto, nelle nicchie, i medesimi Santi alti braccia 4, che met-
    tono in mezzo la statua di papa Clemente, simile a quella di Leone.
20   Mostrò in questa fabbrica Baccio o poca religione o troppa adu-
    lazione, o l'uno e l'altro insieme; mentre che gli uomini deificati et i
    primi fondatori della nostra religione dopo Cristo, et i più grati a
    Dio, vuole che cedino a' nostri Papi, e gli pone in luogo a loro in-
    degno, a Leone e Clemente inferiori; e certo, sì come da dispiacere
25   a' Santi et a Dio, così da non piacere a' Papi et agli altri fu questo
    suo disegno; perciò che a me pare che la religione, e voglio dire la
    nostra, sendo vera religione, debba esser dagli uomini a tutte l'altre
    cose e rispetti preposta; e dall'altra parte, volendo lodare et onorare
    qualunche persona, giudico che bisogni raffrenarsi e temperarsi, e
30   talmente dentro a certi termini contenersi, che la lode e l'onore non
    diventi un'altra cosa, dico imprudenza et adulazione, la quale prima
    il lodatore vituperi, e poi al lodato, se egli ha sentimento, non piaccia
    tutta il contrario. Facendo Baccio di questo che io dico, fece cono-
    scere a ciascuno che egli aveva assai affezzione sì bene e buona vo-
35   lontà verso i Papi, ma poco giudicio nell'esaltargli et onorargli ne'
    loro sepolcri.
    Furono i sopradetti modelli portati da Baccio a Monte Cavallo,
    a Sant'Agata, al giardino del cardinale Ridolfi, dove sua signoria
    dava desinare a Cibo et a Salviati et a messer Baldassarre da Pescia,
40   ritirati quivi insieme per dar fine a quanto bisognava per le
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