Volume 5

Edizione Giuntina
    erano state nuovamente promesse ad Alfonso Lombardi scul-
    tore ferrarese, per favore del cardinale de' Medici, del quale egli era
    servitore. Costui per consiglio di Michelagnolo avendo mutato in-
    venzione, digià ne aveva fatto i modelli, ma senza contratto alcuno
5   dell'allogagione, e solo alla fede standosi, aspettava d'andare di giorno
    in giorno a Carrara per cavare i marmi. Così consumando il tempo,
    avvenne che il cardinale Ippolito, nell'andare a trovar Carlo
    V, per
    viaggio morì di veleno. Baccio inteso questo, e senza metter tempo in
10   mezzo andato a Roma, fu prima da m[adonna] Lucrezia Salviata de'
    Medici, sorella di papa Leone, alla quale si sforzò di mostrare che
    nessuno poteva fare maggiore onore all'ossa di que' gran Pontefici
    che la virtù sua, et aggiunse che Alfonso scultore era senza disegno
    e senza pratica e giudicio ne' marmi, e che egli non poteva se non con
15   l'aiuto d'altri condurre sì onorata impresa. Fece ancora molte altre
    pratiche, e per diversi mezzi e vie operò tanto che gli venne fatto di
    rivolgere l'animo di que' signori, i quali finalmente dettono il carico
    al cardinale Salviati di convenire con Baccio. Era in questo tempo ar-
    rivato a Napoli Carlo V imperadore, et in Roma Filippo Strozzi,
20   Antonfrancesco degli Albizi et gli altri fuorusciti trattavano col car-
    dinale Salviati d'andare a trovare Sua Maestà contro al duca Ales-
    sandro, et erano col cardinale a tutte l'ore: nelle sale e nelle camere
    del quale stava Baccio tutto il giorno aspettando di fare il contratto
    delle sepolture, né poteva venire a capo per gl'impedimenti del car-
25   dinale nella spedizione de' fuorusciti. Costoro vedendo Baccio tutto
    il giorno e la sera in quelle stanze, insospettiti di ciò e
    dubitando ch'egli stesse quivi per ispiare ciò che essi facevano per
    darne avviso al Duca, s'accordorono alcuni de' loro giovani a codiarlo
    una sera e lavarnelo dinanzi. Ma la fortuna soccorrendo in tempo,
30   fece che gli altri due cardinali con messer Baldassarre da Pescia
    presono a finire il negozio di Baccio; i quali conoscendo che nell'ar-
    chitettura Baccio valeva poco, avevano fatto fare a Antonio da S.
    Gallo un disegno che piaceva loro, et ordinato che tutto il lavoro di
    quadro da farsi di marmo lo dovesse far condurre Lorenzetto scul-
35   tore, e che le statue di marmo e le storie s'allogassino a Baccio.
    Convenuti addunque in questo modo, feciono finalmente il contratto
    con Baccio, il quale non comparendo più intorno al cardinal Salviati
    e levatosene a tempo, i fuorusciti, passata quell'occasione, non pen-
    sorono ad altro del fatto suo. Dopo queste cose, fece Baccio due
40   modelli di legno con le statue e storie di cera, i quali avevano i ba-
    samenti sodi senza risalti, sopra ciascuno de' quali erano 4 colonne
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