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s'aspettava che superassi il Davitte del Buonarroto, quivi vicino; |
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ma non corrispondendo al dire il fare né l'opera al vanto, scemò assai |
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Baccio nel concetto degli artefici e di tutta la città, il quale prima |
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s'aveva di lui. Avendo allogata papa Leone l'opera dell'ornamento |
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di marmo che fascia la camera di Nostra Donna a Loreto, e pari- |
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mente statue e storie, a maestro Andrea Contucci dal Monte Sanso- |
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vino, il quale avendo già condotte molto lodatamente alcune opere |
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et essendo intorno all'altre, Baccio in questo tempo portò a Roma al |
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Papa un modello bellissimo d'un Davitte ignudo, che tenendosi sotto |
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Golia gigante gli tagliava la testa, con animo di farlo di bronzo o di |
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marmo per lo cortile di casa Medici in Firenze, in quel luogo appunto |
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dove era prima il Davitte di Donato, che poi fu portato, nello spo- |
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gliare il palazzo de' Medici, nel palazzo allora de' Signori. Il Papa, |
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lodato Baccio, non parendogli tempo di fare allora il Davitte, lo |
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mandò a Loreto da maestro Andrea, che gli desse a fare una di quelle |
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istorie. |
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Arrivato a Loreto, fu veduto volentieri da maestro Andrea e ca- |
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rezzato sì per la fama sua e per averlo il Papa raccomandato, e gli fu |
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consegnato un marmo perché ne cavasse la Nattività di Nostra Don- |
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na. Baccio, fatto il modello, dette principio all'opera; ma come per- |
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sona che non sapeva comportare compagnia e parità, e poco lodava |
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le cose d'altri, cominciò a biasimare con gli altri scultori che v'erano |
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l'opere di maestro Andrea, e dire che non aveva disegno, et il simi- |
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gliante diceva degli altri, intantoché in breve tempo si fece mal |
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volere a tutti. Per la qual cosa venuto agli orecchi di maestro Andrea |
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tutto quel che detto aveva Baccio di lui, egli come savio lo riprese |
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amorevolmente, dicendo che l'opere si fanno con le mani, non con |
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la lingua, e che 'l buon disegno non sta nelle carte, ma nella per- |
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fezzione dell'opera finita nel sasso, e nel fine ch'e' dovesse parlare |
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di lui per l'avvenire con altro rispetto. Ma Baccio risponden- |
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dogli superbamente molte parole ingiuriose, non potette maestro |
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Andrea più tollerare, e corsegli addosso per ammazzarlo; ma da al- |
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cuni, che v'entroron di mezzo, gli fu levato dinanzi: onde forzato a |
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partirsi da Loreto, fece portare la sua storia in Ancona; la quale |
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venutagli a fastidio, se bene era vicino al fine, lasciandola imperfetta |
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se ne partì. Questa fu poi finita da Raffaello da Montelupo e fu posta |
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insieme con l'altre di maestro Andrea, ma non già pari a loro di bon- |
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tà, con tutto che così ancora sia degna di lode. |
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Tornato Baccio a Roma, impetrò dal Papa per favore del cardinal |
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Giulio de' Medici, solito a favorire le virtù et i virtuosi, che gli fusse |