Volume 5

Edizione Giuntina
    s'aspettava che superassi il Davitte del Buonarroto, quivi vicino;
    ma non corrispondendo al dire il fare né l'opera al vanto, scemò assai
    Baccio nel concetto degli artefici e di tutta la città, il quale prima
    s'aveva di lui. Avendo allogata papa Leone l'opera dell'ornamento
5   di marmo che fascia la camera di Nostra Donna a Loreto, e pari-
    mente statue e storie, a maestro Andrea Contucci dal Monte Sanso-
    vino, il quale avendo già condotte molto lodatamente alcune opere
    et essendo intorno all'altre, Baccio in questo tempo portò a Roma al
    Papa un modello bellissimo d'un Davitte ignudo, che tenendosi sotto
10   Golia gigante gli tagliava la testa, con animo di farlo di bronzo o di
    marmo per lo cortile di casa Medici in Firenze, in quel luogo appunto
    dove era prima il Davitte di Donato, che poi fu portato, nello spo-
    gliare il palazzo de' Medici, nel palazzo allora de' Signori. Il Papa,
    lodato Baccio, non parendogli tempo di fare allora il Davitte, lo
15   mandò a Loreto da maestro Andrea, che gli desse a fare una di quelle
    istorie.
    Arrivato a Loreto, fu veduto volentieri da maestro Andrea e ca-
    rezzato sì per la fama sua e per averlo il Papa raccomandato, e gli fu
    consegnato un marmo perché ne cavasse la Nattività di Nostra Don-
20   na. Baccio, fatto il modello, dette principio all'opera; ma come per-
    sona che non sapeva comportare compagnia e parità, e poco lodava
    le cose d'altri, cominciò a biasimare con gli altri scultori che v'erano
    l'opere di maestro Andrea, e dire che non aveva disegno, et il simi-
    gliante diceva degli altri, intantoché in breve tempo si fece mal
25   volere a tutti. Per la qual cosa venuto agli orecchi di maestro Andrea
    tutto quel che detto aveva Baccio di lui, egli come savio lo riprese
    amorevolmente, dicendo che l'opere si fanno con le mani, non con
    la lingua, e che 'l buon disegno non sta nelle carte, ma nella per-
    fezzione dell'opera finita nel sasso, e nel fine ch'e' dovesse parlare
30   di lui per l'avvenire con altro rispetto. Ma Baccio risponden-
    dogli superbamente molte parole ingiuriose, non potette maestro
    Andrea più tollerare, e corsegli addosso per ammazzarlo; ma da al-
    cuni, che v'entroron di mezzo, gli fu levato dinanzi: onde forzato a
    partirsi da Loreto, fece portare la sua storia in Ancona; la quale
35   venutagli a fastidio, se bene era vicino al fine, lasciandola imperfetta
    se ne partì. Questa fu poi finita da Raffaello da Montelupo e fu posta
    insieme con l'altre di maestro Andrea, ma non già pari a loro di bon-
    tà, con tutto che così ancora sia degna di lode.
    Tornato Baccio a Roma, impetrò dal Papa per favore del cardinal
40   Giulio de' Medici, solito a favorire le virtù et i virtuosi, che gli fusse
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