Volume 5

Edizione Giuntina
    di essi capitelli; onde bisognò tagliarne tanto che si guastò quell'or-
    dine, senza molti altri errori, de' quali non accade ragionare. Per
    lo detto messer Pierfrancesco fece il detto Tasso la porta della chiesa
    di Santo Romolo, et una finestra inginocchiata in sulla piazza del
5   Duca, d'un ordine a suo modo, mettendo i capitegli per base e
    facendo tante altre cose senza misura o ordine, che si potea dire che
    l'ordine tedesco avesse cominciato a riavere la vita in Toscana per
    mano di quest'uomo; per non dir nulla delle cose che fece in palazzo,
    di scale e di stanze, le quali ha avuto il Duca a far guastare, perché
10   non avevano né ordine né misura né proporzione alcuna, anzi tutte
    storpiate, fuor di squadra, e senza grazia o commodo niuno. Le quali
    tutte cose non passarono senza carico del Tribolo, il quale inten-
    dendo, come faceva, assai, non parea che dovesse comportare che il
    suo principe gettasse via i danari et a lui facesse quella vergogna in
15   su gl'occhi, e, che è peggio, non dovea comportare cotali cose al
    Tasso, che gl'era amico. E ben conobbono gl'uomini di giudizio la
    prosonzione e pazzia dell'uno in volere fare quell'arte che non sapeva,
    et il simular dell'altro, che affermava quello piacergli che certo sa-
    peva che stava male: e di ciò facciano fede l'opere che Giorgio Va-
20   sari ha avuto a guastare in palazzo, con danno del Duca e molta
    vergogna loro. Ma egli avenne al Tribolo quello che al Tasso, perciò
    che, sì come il Tasso lasciò lo intagliare di legname, nel quale eser-
    cizio non aveva pari, e non fu mai buono architettore per aver la-
    sciato un'arte nella quale molto valeva, e datosi a un'altra della
25   quale non sapea straccio e gli apportò poco onore, così il Tribolo
    lasciando la scultura, nella quale si può dire con verità che fusse
    molto eccellente e facea stupire ognuno, e datosi a volere dirizzare
    fiumi, l'una non seguitò con suo onore e l'altra gl'apportò anzi danno
    e biasimo che onore et utile, perciò che non gli riuscì rassettare i fiumi
30   e si fece molti nimici, e particolarmente in quel di Prato per conto
    di Bisenzio, et in Valdinievole in molti luoghi. Avendo poi compero
    il duca Cosimo il palazzo de' Pitti, del quale si è in altro luogo ragio-
    nato, e desiderando Sua Eccellenza di adornarlo di giardini, boschi,
    e fontane e vivai et altre cose simili, fece il Tribolo tutto lo sparti-
35   mento del monte in quel modo che egli sta, accomodando tutte le
    cose con bel giudizio ai luoghi loro, se ben poi alcune cose sono state
    mutate in molte parti del giardino. Del qual palazzo de' Pitti, che è
    il più bello d'Europa, si parlerà altra volta con migliore occasione.
    Dopo queste cose fu mandato il Tribolo da Sua Eccellenza nell'i-
40   sola dell'Elba, non solo perché vedesse la città e porto che vi aveva
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