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figliuole che di quella uscivano, et altra volta Gerione con Virgilio e |
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Dante addosso, sì come da esso Dante si dice nell'Inferno, e molto |
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prima Orfeo che traeva seco da esso inferno Euridice, et altre molte |
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invenzioni -, ordinò Sua Eccellenza che non certi fantocciai, che ave- |
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vano già molt'anni fatto nelle girandole mille gofferie, ma un mae- |
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stro eccellente facesse alcuna cosa che avesse del buono. Per che |
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datene cura al Tribolo, egli con quella virtù et ingegno che avea |
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l'altre cose fatto, ne fece una in forma di tempio a otto facce bellissi- |
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mo, alta tutta con gl'ornamenti venti braccia; il qual tempio egli |
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finse che fusse quello della Pace, facendo in cima il simulacro della |
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Pace che metta fuoco in un gran monte d'arme che aveva a' piedi; |
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le quali armi, statua della Pace, e tutte altre figure che facevano es- |
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sere quella machina bellissima, erano di cartoni, terra e panni in- |
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collati, acconci con arte grandissima: erano, dico, di cotali materie, |
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acciò l'opera tutta fusse leggèri, dovendo essere da un canapo doppio, |
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che traversava la piazza in alto, sostenuta per molto spazio alta da |
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terra. Ben è vero che essendo stati acconci dentro i fuochi troppo |
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spessi e le guide degli stopini troppo vicine l'una all'altra, che datole |
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fuoco, fu tanta la veemenza dell'incendio, e grande e sùbita vampa, |
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che ella si accese tutta a un tratto et abbruciò in un baleno dove aveva |
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a durare ad ardere un'ora almeno; e, che fu peggio, attaccatosi fuoco |
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al legname et a quello che dovea conservarsi, si abbruciarono i canapi |
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et ogni altra cosa a un tratto, con danno non piccolo e poco piacere |
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de' popoli. Ma quanto apartiene all'opera, ella fu la più bella che altra |
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girandola la quale insino a quel tempo fusse stata fatta già mai. |
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Volendo poi il Duca fare, per commodo de' suoi cittadini e mer- |
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canti, la loggia di Mercato Nuovo, e non volendo più di quello ch'e' |
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potesse aggravare il Tribolo - il quale, come capo maestro de' Ca- |
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pitani di Parte e commessarii de' fiumi e sopra le fogne della città, |
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cavalcava per lo dominio per ridurre molti fiumi, che scorrevano con |
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danno, ai loro letti, riturare ponti et altre cose simili -, diede il carico |
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di quest'opera al Tasso, per consiglio del già detto messer Pierfran- |
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cesco maiordomo, per farlo di falegname architettore: il che invero |
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fu contra la volontà del Tribolo, ancorché egli nol mostrasse e fa- |
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cesse molto l'amico con esso lui. E che ciò sia vero, conobbe il Tri- |
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bolo nel modello del Tasso molti errori, de' quali, come si crede, nol |
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volle altrimenti avvertire; come fu quello de' capitelli delle |
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colonne che sono a canto ai pilastri; i quali, non essendo tanto lon- |
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tana la colonna che bastasse, quando tirato su ogni cosa si ebbeno |
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a mettere a' luoghi loro, non vi entrava la corona di sopra della cima |