Volume 5

Edizione Giuntina
    era messa in mezzo da due figure della medesima grandezza,
    una da ogni banda; delle quali figure, che stavano a giacere, una era
    la Sicurtà, che s'appoggiava sopra una colonna, con una verga sottile
    in mano, e l'altra era l'Eternità con una palla nelle braccia, e sotto ai
5   piedi un vecchio canuto figurato per lo Tempo, col Sole e Luna in
    collo. Non dirò quali fussero l'opere di pittura che furono in questo
    arco, perché può vedersi ciascuno nella discrizione dell'apparato di
    quelle nozze. E perché il Tribolo ebbe particolar cura degl'orna-
    menti del palazzo de' Medici, egli fece fare nelle lunette delle volte
10   del cortile molte imprese, con motti a proposito a quelle nozze e
    tutte quelle de' più illustri di casa Medici. Oltre ciò, nel cortile
    grande scoperto fece un suntuosissimo apparato pieno di storie, cioè
    da una parte di Romani e Greci, e dall'altre di cose state fatte da uo-
    mini illustri di detta casa Medici, che tutte furono condotte dai più
15   eccellenti giovani pittori che allora fussero in Fiorenza, di ordine
    del Tribolo, Bronzino, Pierfrancesco di Sandro, Francesco Bac-
    chiacca, Domenico Conti, Antonio di Domenico e Battista Franco
    Viniziano. Fece anco il Tribolo in sulla piazza di San Marco, sopra
    un grandissimo basamento alto braccia dieci (nel quale il Bronzino
20   aveva dipinte di color di bronzo due bellissime storie nel zoccolo
    che era sopra le cornici), un cavallo di braccia dodici, con le gambe
    dinanzi in alto, e sopra quello una figura armata e grande a propor-
    zione; la quale figura avea sotto genti ferite e morte: rappresentava il
    valorosissimo signor Giovanni de' Medici padre di Sua Eccellenza.
25   Fu quest'opera con tanto giudizio et arte condotta dal Tribolo,
    ch'ella fu ammirata da chiunche la vide; e quello che più fece mara-
    vigliare, fu la prestezza nella quale egli la fece, aiutato fra gl'altri
    da Santi Buglioni scultore, il quale cadendo rimase storpiato d'una
    gamba, e poco mancò che non si morì. Di ordine similmente del
30   Tribolo fece, per la comedia che si recitò, Aristotele da San Gallo
    (in queste veramente eccellentissimo, come si dirà nella Vita sua)
    una maravigliosa prospettiva; et esso Tribolo fece per gl'abiti de-
    gl'intermedii, che furono opera di Giovambatista Strozzi, il quale
    ebbe carico di tutta la comedia, le più vaghe e belle invenzioni di
35   vestiti, di calzari, d'acconciature di capo e d'altri abbigliamenti che
    sia possibile imaginarsi. Le quali cose furono cagione che il Duca
    si servì poi in molte capricciose mascherate dell'ingegno del Tribolo,
    come in quella degl'Orsi, per un palio di Bufole, in quella de' Corbi,
    et in altre.
40   Similmente l'anno che al detto signor Duca nacque il signor don
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