Volume 5

Edizione Giuntina
    di bisogno. Avuto adunque dal signor Duca commessione di condur-
    vi quelle della Pretaia, che è cavalier a Castello più di cento cinquan-
    ta braccia, e sono in gran copia e buone, fece fare un condotto simile
    all'altro, e tanto alto che vi si può andar dentro, acciò per quello
5   le dette acque della Pretaia venissero al vivaio per un altro acqui-
    dotto che avesse la caduta dell'acqua del vivaio e della fonte mag-
    giore. E ciò fatto, cominciò il Tribolo a murare la detta grotta per
    farla con tre nicchie e con bel disegno d'architettura, e così le due
    fontane che la mettevano in mezzo; in una delle quali aveva a essere
10   una gran statua di pietra per lo Monte Asinaio, la quale, spremendosi
    la barba, versasse acqua per bocca in un pilo che aveva ad avere di-
    nanzi; del qual pilo uscendo l'acqua per via occulta, doveva passare
    il muro et andare alla fonte che oggi è dietro finita [la salita] del giar-
    dino del laberinto, entrando nel vaso che ha in sulla spalla il Fiume
15   Mugnone, il quale è in una nicchia grande di pietra bigia con bel-
    lissimi ornamenti e coperta tutta di spugna: la quale opera, se fusse
    stata finita in tutto come è in parte, arebbe avuto somiglianza
    col vero, nascendo Mugnone nel monte Asinaio. Fece dunque il
    Tribolo per esso Mugnone, per dire quello che è fatto, una figura di
20   pietra bigia lunga quattro braccia e raccolta in bellissima attitudine,
    la quale ha sopra la spalla un vaso che versa acqua in un pilo e l'altra
    posa in terra, appoggiandovisi sopra, avendo la gamba manca a ca-
    vallo sopra la ritta; e dietro a questo Fiume è una femina figurata
    per Fiesole, la quale tutta ignuda nel mezzo della nicchia esce fra
25   le spugne di que' sassi tenendo in mano una luna, che è l'antica in-
    segna de' Fiesolani. Sotto questa nicchia è un grandissimo pilo so-
    stenuto da due capricorni grandi, che sono una dell'imprese del Du-
    ca, dai quali capricorni pendono alcuni festoni e maschere bellissime,
    e dalle labra esce l'acqua del detto pilo che, essendo colmo nel mezzo
30   e sboccato dalle bande, viene tutta quella che sopravanza a versarsi
    dai detti lati per le bocche de' capricorni, et a caminar[e], poi che
    è cascato in sul basamento cavo del pilo, per gl'orticini che sono
    intorno alle mura del giardino del laberinto, dove sono fra nicchia e
    nicchia fonti, e fra le fonti spalliere di melaranci e melagrani.
35   Nel secondo sopradetto giardino, dove avea disegnato il Tribolo
    che si facesse il Monte Asinaio che aveva a dar l'acqua al detto Mu-
    gnone, aveva a essere dall'altra banda, passata la porta, il Monte della
    Falterona in somigliante figura. E sì come da questo monte ha ori-
    gine il fiume Arno, così la statua figurata per esso nel giardino del
40   laberinto dirimpetto a Mugnone aveva a ricevere l'acqua della detta
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