Volume 5

Edizione Giuntina
    stanno per servigio del palazzo e degl'orti. La parte poi del palazzo
    che volta verso il monte a tramontana, ha dinanzi un prato tanto
    lungo quanto sono tutti insieme il palazzo, le stalle et il giardino
    secreto, e da questo prato si saglie per gradi al giardino principale
5   cinto di mura ordinarie; il quale acquistando con dolcezza la salita,
    si discosta tanto dal palazzo alzandosi, che il sole di mezzogiorno lo
    scuopre e scalda tutto, come se non avesse il palazzo innanzi; e nel-
    l'estremità rimane tant'alto, che non solamente vede tutto il palazzo,
    ma il piano che è dinanzi e d'intorno, et alla città parimente. È nel
10   mezzo di questo giardino un salvatico d'altissimi e folti cipressi,
    lauri e mortelle, i quali girando in tondo fanno la forma d'un labe-
    rinto circondato di bossoli alti due braccia e mezzo, e tanto pari e con
    bell'ordine condotti che paiono fatti col pennello; nel mezzo del
    quale laberinto, come volle il Duca e come di sotto si dirà, fece il
15   Tribolo una molto bella fontana di marmo. Nell'entrata principale,
    dove è il primo prato con i due vivai et il viale coperto di gelsi,
    voleva il Tribolo che tanto si accrescesse esso viale, che per ispazio
    di più d'un miglio col medesimo ordine e coperta andasse infino
    al fiume Arno, e che l'acque che avanzavano a tutte le fonti, correndo
20   lentamente dalle bande del viale in piacevoli canaletti, l'accompagnas-
    sero infino al detto fiume, pieni di diverse sorti di pesci e gamberi.
    Al palazzo (per dir così quello che si ha da fare come quello che è
    fatto) voleva fare una loggia innanzi, la quale, passando un cortile
    scoperto, avesse dalla parte dove sono le stalle altre tanto palazzo
25   quanto il vecchio, e con la medesima proporzione di stanze, logge,
    giardin secreto et alto: il quale accrescimento arebbe fatto quello
    essere un grandissimo palazzo et una bellissima facciata. Passato il
    cortile, dove si entra nel giardin grande del laberinto, nella prima
    entrata dove è un grandissimo prato, saliti i gradi che vanno al detto
30   laberinto, veniva un quadro di braccia trenta per ogni verso in piano,
    in sul quale aveva a essere, come poi è stata fatta, una fonte grandis-
    sima di marmi bianchi che schizzasse in alto sopra gl'ornamenti alti
    quattordici braccia, e che in cima per bocca d'una statua uscisse acqua
    che andasse alto sei braccia. Nelle teste del prato avevano a essere
35   due logge, una dirimpetto all'altra e ciascuna lunga braccia 30 e larga
    quindici; e nel mezzo di ciascuna loggia andava una tavola di marmo
    di braccia dodici, e fuori un pilo di braccia otto, che aveva a ricevere
    l'acqua da un vaso tenuto da due figure. Nel mezzo del laberinto
    già detto aveva pensato il Tribolo di fare lo sforzo dell'ornamento
40   dell'acqua con zampilli e con un sedere molto bello intorno alla
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