Volume 5

Edizione Giuntina
    la morte d'Alessandro, che fu amazzato da Lorenzo di Pier
    Francesco de' Medici, rimase impedito non pure questo disegno,
    ma disperata del tutto la felicità e la grandezza dell'arte.
    Intesa adunque il Tribolo la morte del Duca, se ne dolse meco
5   per sue lettere, pregandomi, poi che m'ebbe confortato a portar in
    pace la morte di tanto principe, mio amorevole signore, che se io
    andava a Roma, com'egli aveva inteso che io voleva far[e], in tutto
    deliberato di lasciare le corti e seguitar i miei studii, che io gli re-
    [cer]cassi di qualche partito, perciò che, avendo miei amici, farebbe
10   quanto io gl'ordinassi. Ma venne caso che non gli bisognò altramente
    cercar partito in Roma, perché, essendo creato duca di Fiorenza il
    signor Cosimo de' Medici, uscito che egli [fu] de' travagli che ebbe
    il primo anno del suo principato per aver rotti i nimici a Monte Mur-
    lo, cominciò a pigliarsi qualche spasso, e particolarmente a frequen-
15   tare assai la villa di Castello, vicina a Firenze poco più di due mi-
    glia; dove cominciando a murare qualche cosa per potervi star
    commodamente con la corte, a poco a poco, essendo a ciò riscaldato
    da maestro Piero da San Casciano, tenuto in que' tempi assai buon
    maestro e molto servitore della signora Maria madre del Duca, e stato
20   sempre muratore di casa et antico servitore del signor Giovanni, si
    risolvette di condurre in quel luogo certe acque, che molto prima
    aveva avuto disiderio di condurvi; onde da[t]o principio a far un con-
    dotto che ricevesse tutte l'acque del poggio della Castellina,
    luogo lontano a Castello un quarto di miglio o più, si seguitava con
25   buon numero d'uomini il lavoro gagliardamente. Ma conoscendo il
    Duca che maestro Piero non aveva né invenzione né disegno bastante
    a far un principio in quel luogo che potesse poi col tempo ricevere
    quell'ornamento che il sito e l'acque richiedevano, un dì che Sua Ec-
    cellenza era in sul luogo e parlava di ciò con alcuni, messer Ottaviano
30   de' Medici e Cristofano Rinieri, amico del Tribolo e servitore vec-
    chio della signora Maria e del Duca, celebrarono di maniera il Tribolo
    per uomo dotato di tutte quelle parti che al capo d'una così fatta fa-
    brica si richiedevano, che il Duca diede commessione a Cristofano
    che lo facesse venir da Bologna. Il che avendo il Rinieri fatto tosta-
35   mente, il Tribolo, che non poteva aver miglior nuova che d'avere a
    servire il duca Cosimo, se ne venne subito a Firenze; et arrivato, fu
    condotto a Castello, dove Sua Eccellenza illustrissima avendo inteso
    da lui quello che gli pareva da far per ornamento di quelle fonti, die-
    degli commessione che facesse i modelli. Per che a quelli messo mano,
40   s'andava con essi trattenendo, mentre maestro Piero da San Casciano
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