Volume 5

Edizione Giuntina
    e gli desse a finire di quelle storie che maestro Andrea aveva lasciato
    imperfette. Chiamato dunque il Tribolo dal Sangallo d'ordine di
    Clemente, andò con tutta la sua famiglia a Loreto; dove essendo an-
    dato similmente Simone nominato il Mosca, rarissimo intagliator
5   di marmi, Raffaello Montelupo, Francesco da Sangallo il Giovane,
    Girolamo Ferrarese scultore, discepolo di maestro Andrea, e Simone
    Cioli, Ranieri da Pietrasanta e Francesco del Tadda per dar fine a
    quell'opera, toccò al Tribolo, nel compartirsi i lavori, come cosa di
    più importanza, una storia dove maestro Andrea aveva fatto lo Spo-
10   salizio di Nostra Donna; onde facendole il Tribolo una giunta, gli
    venne capriccio di far[e], fra molte figure che stanno a vedere spo-
    sare la Vergine, uno che rompe tutto pieno di sdegno la sua mazza,
    perché non era fiorita: e gli riuscì tanto bene, che non potrebbe
    colui con più prontezza mostrar lo sdegno che ha di non aver avuto
15   egli così fatta ventura. La quale opera finita, e quelle degli altri an-
    cora, con molta perfezzione, aveva il Tribolo già fatto molti modelli
    di cera per far di quei Profeti che andavano nelle nicchie di quella
    cappella già murata e finita del tutto, quando papa Clemente, aven-
    do veduto tutte quell'opere, e lodatole molto, e particolarmente
20   quella del Tribolo, deliberò che tutti senza perdere tempo tornassino
    a Firenze per dar fine, sotto la disciplina di Michelagnolo Buonar-
    roti, a tutte quelle figure che mancavano alla Sagrestia e Libreria di
    S. Lorenzo et a tutto il lavoro, secondo i modelli e con l'aiuto
    di Michelagnolo, quanto più presto, acciò, finita la Sagre-
25   stia, tutti potessero, mediante l'acquisto fatto sotto la disciplina
    di tant'uomo, finir similmente la facciata di San Lorenzo. E perché
    a ciò fare punto non si tardasse, rimandò il Papa Michelagnolo a
    Firenze, e con esso lui fra' Giovanni Agnolo de' Servi, il quale
    aveva lavorato alcune cose in Belvedere, acciò gl'aiutasse a trafo-
30   rar i marmi e facesse alcune statue, secondo che gl'ordinasse esso
    Michelagnolo; il quale gli diede a far un San Cosimo, che insieme
    con un San Damiano allogato al Montelupo doveva metter in mezzo
    la Madonna. Date a far queste, volle Michelagnolo che il Tribolo
    facesse due statue nude, che avevano a metter in mezzo quella del
35   duca Giuliano che già aveva fatta egli, l'una figurata per la Terra
    coronata di cipresso, che dolente et a capo chino piangesse con le
    braccia aperte la perdita del duca Giuliano, e l'altra per lo Cielo, che
    con le braccia elevate, tutto ridente e festoso, mostrasse esser allegro
    dell'ornamento e splendore che gli recava l'anima e lo spirito di quel
40   signore. Ma la cattiva sorte del Tribolo se gl'attraversò quando appunto
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