Volume 5

Edizione Giuntina
    col mezzo de' Bartolini. Là dove fatto Iacopo un superbissimo mo-
    dello di legname, pieno tutto di storie e di figure di cera, fatte la
    maggior parte dal Tribolo, crebbe in modo, essendo riuscite bellissi-
    me, la fama del giovane, che Matteo di Lorenzo Strozzi, essendo
5   partito il Tribolo dal Sansovino, parendogli oggimai poter far da sé,
    gli diede a far certi putti di pietra, e poco poi, essendogli quelli molto
    piaciuti, due di marmo, i quali tengono un delfino che vers'acqua
    in un vivaio, che oggi si vede a San Casciano, luogo lontano da Fi-
    renze otto miglia, nella villa del detto messer Matteo.
10   Mentre che queste opere dal Tribolo si facevano in Firenze, es-
    sendoci venuto per sue bisogne messer Bartolomeo Barbazzi gen-
    tiluomo bolognese, si ricordò che per Bologna si cercava d'un gio-
    vane che lavorasse bene, per metterlo a far figure e storie di marmo
    nella facciata di San Petronio, chiesa principale di quella città. Per
15   che ragionato col Tribolo, e veduto delle sue opere che gli piacquero,
    e parimente i costumi e l'altre qualità del giovane, lo condusse a
    Bologna, dove egli con molta diligenza e con molta sua lode fece in
    poco tempo le due Sibille di marmo, che poi furono poste nell'orna-
    mento della porta di San Petronio che va allo spedale della Morte.
20   Le quali opere finite, trattandosi di dargli a fare cose maggiori,
    mentre si stava molto amato e carezzato da messer Bartolomeo, co-
    minciò la peste dell'anno 1525 in Bologna e per tutta la Lombardia;
    onde il Tribolo, per fuggir la peste se ne venne a Firenze, e statoci
    quanto durò quel male contagioso e pestilenziale, si partì, cessato che
25   fu, e se ne tornò, essendo là chiamato, a Bologna; dove messer Bar-
    tolomeo non gli lasciando metter mano a cosa alcuna per la facciata,
    si risolvette, essendo morti molti amici suoi e parenti, a far fare una
    sepoltura per sé e per loro. E così fatto fare il modello, il quale volle
    vedere messer Bartolomeo, anzi che altro facesse, compìto, andò il
30   Tribolo stesso a Carrara a far cavar i marmi, per abozzargli in sul
    luogo e sgravargli, di maniera che non solo fusse (come fu) più age-
    vole al condurgli, ma ancora acciò che le figure riuscissero maggiori.
    Nel qual luogo, per non perder tempo, abozzò due putti grandi di
    marmo, i quali così imperfetti essendo stati condotti a Bologna per
35   some con tutta l'opera, furono, sopragiugnendo la morte di messer
    Bartolomeo (la quale fu di tanto dolor cagione al Tribolo, che se ne
    tornò in Toscana), messi con gli altri marmi in una cappella di San
    Petronio, dove ancora sono.
    Partito dunque il Tribolo da Carrara, nel tornare a Firenze
40   andando in Pisa a visitar maestro Stagio da Pietrasanta scultore, suo
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