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et il quale, consigliandolo sempre al suo bene, fu cagione che |
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mutasse maniera e pigliasse quella buona del Puntormo; l'altro (e |
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questi lo stimolava più forte) era il vedere che Agnolo chiamato il |
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Bronzino era molto tirato innanzi da Iacopo per una certa amorevole |
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sommessione, bontà e diligente fatica che aveva nell'imitare le cose |
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del maestro, senzaché disegnava benissimo e si portava ne' colori |
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di maniera, che diede speranza di dovere a quell'eccellenza e per- |
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fezzione venire che in lui si è veduta e vede ne' tempi nostri. |
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Giovan Antonio dunque, disideroso d'imparare e spinto dalle su- |
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dette cagioni, durò molti mesi a far disegni e ritratti dell'opere di |
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Iacopo Puntormo tanto ben condotti e begli e buoni, che se egli |
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avesse seguitato, e per la natura che l'aiutava, per la voglia del |
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venire eccellente, e per la concorrenza e buona maniera del maestro, |
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si sarebbe fatto eccellentissimo; e ne possono far fede alcuni disegni |
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di matita rossa, che di sua mano si veggiono nel nostro Libro. Ma i |
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piaceri, come spesso si vede avvenire, sono ne' giovani le più volte |
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nimici della virtù, e fanno che l'intelletto si disvia; e però bisogne- |
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rebbe, a chi attende agli studi di qualsivoglia scienza, facultà et arte, |
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non avere altre pratiche che di coloro che sono della professione, e |
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buoni e costumati. Giovan Antonio dunque, essendosi messo a stare, |
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per essere governato, in casa d'un ser Raffaello di Sandro Zoppo, |
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cappellano in San Lorenzo, al quale dava un tanto l'anno, dismesse |
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in gran parte lo studio della pittura; perciò che, essendo questo |
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prete galantuomo e dilettandosi di pittura, di musica e d'altri trat- |
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tenimenti, praticavano nelle sue stanze, che aveva in San Lorenzo, |
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molte persone virtuose, e fra gl'altri messer Antonio da Lucca, mu- |
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sico e sonator di liuto eccellentissimo, che allora era giovinetto, dal |
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quale imparò Giovan Antonio a sonar di liuto. E se bene nel mede- |
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simo luogo praticava anco il Rosso pittore et alcuni altri della pro- |
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fessione, si attenne più tosto il Lappoli agl'altri che a quelli dell'arte, |
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da' quali arebbe potuto molto imparare et in un medesimo tempo |
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trattenersi. Per questi impedimenti adunque si raffreddò in gran |
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parte la voglia che aveva mostrato d'avere della pittura in Giovan |
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Antonio; ma tuttavia, essendo amico di Pier Francesco di Iacopo |
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di Sandro, il quale era discepolo d'Andrea del Sarto, andava alcuna |
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volta a disegnare seco nello Scalzo e pitture et ignudi di naturale; |
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e non andò molto che, datosi a colorire, condusse de' quadri di |
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Iacopo, e poi da sé alcune Nostre Donne e ritratti di naturale, fra i |
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quali fu quello di detto messer Antonio da Lucca e quello |
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di ser Raffaello, che sono molto buoni. |