Volume 5

Edizione Giuntina
    fra loro nimici, sùbito che furono colleghi nel magistrato della cen-
    sura, a benefizio della patria deposto l'odio particolare, furono in
    quell'uffizio come amicissimi; e questi Domenico fece ginocchioni
    che si abbracciano, con molte figure attorno e con un ordine bel-
5   lissimo di casamenti e tempii, tirati in prospettiva tanto bene et in-
    gegnosamente, che in loro si vede quanto intendesse Domenico la
    prospettiva. Nell'altra faccia segue in un quadro l'istoria di Postumio
    Tiburzio dittatore, il quale avendo lasciato alla cura dell'essercito
    et in suo luogo un suo unico figliuolo, comandandogli che non do-
10   vesse altro fare che guardare gl'alloggiamenti, lo fece morire per
    essere stato disubidiente et avere con bella occasione assaltati gli
    inimici et avutone vittoria: nella quale storia fece Domenico Postumio
    vecchio e raso, con la man destra sopra le scuri e con la sinistra che
    mostra all'essercito il figliuolo in terra morto, in iscorto molto ben
15   fatto; e sotto questa pittura, che è bellissima, è una inscrizione molto
    bene accommodata. Nell'ottangolo che segue, in mezzo è Spurio
    Cassio, il quale il senato romano, dubitando che non si facesse re, lo
    fece decapitare e rovinargli le case; et in questa, la testa che è a canto
    al carnefice, et il corpo che è in terra in iscorto, sono bellissimi.
20   Nell'altro quadro è Publio Muzio tribuno, che fece abbruciare tutti i
    suoi colleghi tribuni, i quali aspiravano con Spurio alla tirannide
    della patria; et in questa il fuoco che arde que' corpi è benissimo
    fatto e con molto artifizio. Nell'altra testa del salotto, in un altro
    quadro, è Codro ateniese, il quale, avendo detto l'oracolo che la
25   vittoria sarebbe da quella parte della quale il re sarebbe
    dagli inimici morto, deposte le vesti sue, entrò sconosciuto fra gli
    nemici e si fece uccidere, dando a' suoi, con la propria morte, la
    vittoria. Domenico dipinse costui a sedere, et i suoi baroni a lui
    d'intorno, mentre si spoglia appresso a un tempio tondo bellissimo;
30   e nel lontano della storia si vede quando egli è morto, col suo nome
    sotto in un epitaffio. Voltandosi poi all'altra facciata lunga, dirim-
    petto a' due quadri che mettono in mezzo l'ottangolo, nella prima
    storia è Solerzio prencipe, il quale fece cavare un occhio a sé et un
    al figliuolo per non violar le leggi, dove molti gli stanno intorno
35   pregando che non voglia essere crudele contra di sé e del figliuolo;
    e nel lontano è il suo figliuolo che fa violenza a una giovane, e sotto
    vi è il suo nome in un epitaffio. Nell'ottangolo che è a canto a questo
    quadro, è la storia di Marco Manilio fatto precipitare dal Campi-
    doglio; la figura del Marco è un giovane gettato da alcuni ballatoi,
40   fatta in uno scorto con la testa all'ingiù, tanto bene che par viva,
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