Volume 5

Edizione Giuntina
    furono da Gian Iacopo Caraglio intagliati con bella grazia e
    maniera, e non molto dopo le loro trasformazioni; ma di queste non
    fece il disegno il Rosso se non di due, perché venuto col Baviera in
    diferenza, esso Baviera ne fece fare dieci a Perino del Vaga. Le
5   due del Rosso furono il ratto di Proserpina e Fillare trasformato in
    cavallo; e tutte furono dal Caraglio intagliate con tanta diligenza che
    sempre sono state in pregio. Dopo cominciò il Caraglio per il Rosso
    il ratto delle Sabine, che sarebbe stato cosa molto rara; ma sopra-
    venendo il sacco di Roma non si poté finire, perché il Rosso andò via
10   e le stampe tutte si perderono: e se bene questa è venuta poi col tem-
    po in mano degli stampatori, è stata cattiva cosa, per avere fatto
    l'intaglio chi non se ne intendeva, e tutto per cavar danari. Intagliò
    appresso il Caraglio per Francesco Parmigiano in una carta lo Spo-
    salizio di Nostra Donna et altre cose del medesimo, e dopo per Ti-
15   ziano Vecellio in un'altra carta una Natività, che già aveva esso Ti-
    ziano dipinta, che fu bellissima. Questo Gian Iacomo Caraglio, dopo
    aver fatto molte stampe di rame, come ingegnoso si diede a intagliare
    cammei e cristalli; in che essendo riuscito non meno eccellente che
    in fare le stampe di rame, ha atteso poi, appresso al re di Pollonia,
20   non più alle stampe di rame, come cosa bassa, ma alle cose delle
    gioie, a lavorare d'incavo et all'architettura. Per che essendo stato
    largamente premiato dalla liberalità di quel re, ha speso e rinvestito
    molti danari in sul Parmigiano, per ridursi in vecchiezza e godere la
    patria e gli amici e ' discepoli suoi e le sue fatiche di molti anni.
25   Dopo costoro è stato eccellente negli intagli di rame Lamberto
    Suave, di mano del quale si veggiono in tredici carte Cristo con i
    dodici Apostoli, condotti, quanto all'intaglio, sottilmente a perfez-
    zione; e se egli avesse avuto nel disegno più fondamento, come si
    conosce fatica, studio e diligenza nel resto, così sarebbe stato
30   in ogni cosa maraviglioso, come apertamente si vede in una carta
    piccola d'un San Paulo che scrive, et in una carta maggiore una storia
    della resurressione di Lazzaro, nella quale si veggiono cose bellissime,
    e particolarmente è da considerare il foro d'un sasso nella caverna,
    dove finge che Lazzaro sia sepolto, et il lume che dà addosso ad al-
35   cune figure, perché è fatto con bella e capricciosa invenzione.
    Ha similmente mostrato di valere assai in questo esercizio Giovan
    Batista Mantoano, discepolo di Giulio Romano, fra l'altre cose in
    una Nostra Donna che ha la luna sotto i piedi et il Figliuolo in brac-
    cio, et in alcune teste con cimieri all'antica molto belle; et in due
40   carte, nelle quali è un capitan di bandiera a piè et uno a cavallo;
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