Volume 5

Edizione Giuntina
    all'altare maggiore, dove ancora si vede con maraviglia, per certi
    scorti d'ignudi bellissimi; e nel Carmine, dove dovea questa esser
    collocata, ne fu posta un'altra, nella qual è finto nel più alto un Dio
    Padre con molti Angeli intorno, sopra le nuvole, con bellissima gra-
5   zia; e nel mezzo della tavola è l'angelo Michele armato, che vo-
    lando mostra aver posto nel centro della terra Lucifero, dove sono
    muraglie che ardono, antri rovinati et un lago di fuoco, con Angeli
    in varie attitudini et anime nude, che in diversi atti nuotano e si
    cruciano in quel fuoco: il che tutto è fatto con tanta bella grazia e
10   maniera, che pare che quell'opera maravigliosa, in quelle tenebre
    scure, sia lumeggiata da quel fuoco; onde è tenuta opera rara: e
    Baldassarri Petrucci sanese, pittor ecc[ellente], non si poteva saziare
    di lodarla; et un giorno che io la vidi seco scoperta, passando per
    Siena, ne restai maravigliato, sì come feci ancora di cinque storiette
15   che sono nella predella, fatte a tempera con bella e giudiziosa ma-
    niera.
    Un'altra tavola fece Domenico alle monache d'Ogni Santi della
    medesima città, nella qual è di sopra Cristo in aria che corona la
    Vergine glorificata, et a basso San Gregorio, Sant'Antonio, Santa
20   Maria Maddalena e S. Caterina vergine e martire. Nella predella
    similmente sono alcune figurine fatte a tempera, molto belle. In casa
    del signor Marcello Agostini dipinse Domenico a fresco nella volta
    d'una camera, che ha tre lunette per faccia e due in ciascuna testa, con
    un partimento di fregii che rigirono intorno intorno, alcune opere
25   bellissime. Nel mezzo della volta fa il partimento due quadri: nel
    primo, dove si finge che l'ornamento tenga un panno di seta, pare
    che si veggia tessuto in quello Scipione Africano rendere la giovane
    intatta al suo marito; e nell'altro Zeusi, pittore celebratissimo, che
    ritrae più femmine ignude per farne la sua pittura, che s'avea da
30   porre nel tempio di Giunone. In una delle lunette, in figurette di
    mezzo braccio incirca, ma bellissime, sono i due fratelli romani che,
    essendo nimici, per lo publico bene e giovamento della patria diven-
    gono amici. Nell'altra che segue è Torquato, che per osservare la
    legge, dovendo esser cavati gli occhi al figliuolo, ne fa cavare uno a lui
35   et uno a sé. In quella che segue è la petizione [...], il quale, dopo
    essergli state lette le sue sceleratezze fatte contra la patria e popolo
    romano, è fatto morire. In quella che è a canto a questa è il popolo
    romano che delibera la spedizione di Scipione in Affrica. A lato a
    questa è, in un'altra lunetta, un sacrifizio antico pieno di varie figure
40   bellissime, con un tempio tirato in prospettiva, che ha rilievo assai,
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